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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Il sindaco Alan Fabbri sulle dimissioni di Moni Ovadia: "La sua scelta mi rammarica, ma la rispetto"

Il primo cittadino ha comunicato che il direttore della Fondazione Teatro Comunale rimarrà altri tre mesi per questioni formali

"Mi dispiace sinceramente per le dimissioni di Moni Ovadia, mai mi sognerei di invocarle per ragioni di idee politiche". A commentare la decisione del direttore generale della Fondazione Teatro Comunale è il sindaco della città estense Alan Fabbri. "Di questo, proprio stamattina - ha sottolineato una nota proveniente dal primo cittadino e pervenuta martedì 17 ottobre - ho avuto modo di confrontarmi direttamente con lui, purtroppo solo al telefono, visto che in questi giorni mi trovo fuori città. Certe visioni, come noto, ci dividono, ma nessuno può mettere in discussione la libertà di pensiero, la qualità intellettuale e le capacità artistiche di Ovadia, che per Ferrara e il suo Teatro ha fatto tanto. Gliene sono grato". 

Sulla vicenda, intorno alla quale sono arrivate diverse reazioni politiche oltre al commento del presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, Alan Fabbri ha aggiunto che "anche per questo la sua scelta, oggi, mi rammarica, ma ovviamente la rispetto. Ovadia rimarrà per altri tre mesi per questioni formali, quindi fino alla fine dell'anno. Alla prima occasione possibile lo incontrerò personalmente per chiarire ogni aspetto. Seppure a distanza, ho da subito tenuto a sottolineargli telefonicamente che mai ho anche solo ipotizzato di anteporre le sue idee politiche al giudizio sulla persona e sulle sue qualità artistiche, in coerenza col mio modo di essere, con l'autonomia e il rispetto dovuti alla cultura e al Teatro, come istituzione culturale della città. Autonomia che oggi continua ad essere garantita dal presidente e dal Cda". 

Il sindaco ha concluso che "semmai, se si parla di ingerenze bisogna guardare al passato, quando, col Pd al governo della città, in Cda sedeva il vicesindaco, nonché allora assessore alla cultura (mentre la Fondazione Ferrara Arte era addirittura presieduta dall'ex sindaco Tagliani). Come dire: col Pd le mani del partito entravano prepotentemente anche nella programmazione culturale della città. Oggi, com'è evidente, il vento è davvero cambiato e la cultura è libera. Voglio precisare, in conclusione, che il Teatro, a seguito delle ultime vicende, non subirà alcun impatto rispetto alla ricca programmazione in essere, grazie al grande lavoro realizzato fino ad oggi".

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