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Beffa Italia al Mazza, Azzurrini raggiunti al 91' dalla Turchia: ma è festa sugli spalti

Pareggio per 1-1 con Desplanches che para un rigore: Ferrara rimane terra inespugnata

Beffa Italia, ma Ferrara è promossa. E la storia è salva. La doccia fredda arriva all’ultimo minuto, dopo una doccia prolungata di un’ora e mezza. E forse più. Gli Azzurrini impattano 1-1 contro i parigrado della Turchia nelle qualificazioni agli Europei dell’anno venturo, ma la cornice del Mazza regala il solito calore – alleato prezioso in un pomeriggio da inverno pieno – con grandi e piccini che vanno a cena con un boccone più amaro che dolce. Mai nessuno ha vinto qui, se si parla di sfide ufficiali. Non succede nemmeno nel martedì più freddo di marzo. Ma rimane il senso dell’impresa incompiuta.

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Il match, ad ogni modo, si fa guardare. Il primo squillo è Azzurro con una mischia, al sesto minuto, in cui Pirola in spaccata non riesce ad indirizzare verso la porta. Tre giri di lancette ed è Fabbian a tentare la conclusione di sinistro, deviata in corner da un difensore. Sugli sviluppi dalla bandierina, Prati crossa dalla trequarti e Calafiori svetta in mezzo all’area ma il suo colpo di testa da meno di due metri è miracolosamente respinto da Alemdar. Un muro, di quelli che non ti aspetti.

Il commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, in tribuna al Mazza

Lo spavento sveglia gli ospiti che al 13’ provano a beffare la difesa italiana con un’azione solitaria di Beyaz che, dopo essersi liberato di Calafiori con un pregevole sombrero di fattura più brasiliana che ottomanaspara a lato di sinistro. Ma al 23’ per l’Italia sono ancora mani nei capelli, quando Fabbian calcia fuori un rigore in movimento su ottimo assist di Calafiori. La difesa della Turchia appare di burro, ma gli Azzurrini non sembrano voler assaporare il dolce gusto del vantaggio.

Il minuto 29 è, poi, quello dell’applauso più grande dopo che Prati, ex spallino rimasto nel cuore dei ferraresi, scaglia dai trenta metri un missile terra-aria che Alemdar devia, non senza difficoltà, sopra alla traversa. Poi arriva quella che sembra, e va sottolineato sembra, la doccia fredda: minuto 34, Ghilardi (subentrato all’infortunato Pirola) si stende su Yildirim in area: è rigore. Lo stesso 17 turco si presenta dal dischetto ma viene ipnotizzato da Desplanches che, in due tempi e lasciando decisamente da parte lo stile, blocca addirittura la sfera.

Desplanches para il rigore di Yildirim (LaPresse)

La ripresa si apre con l’ennesimo brivido: colpa di Kaplan che di testa sovrasta Casadei e colpisce la parte alta della traversa. E’ la scintilla che riaccende il match, dato che dopo nemmeno sessanta secondi a centrocampo si scatena la seconda rissa della serata ferrarese. E fioccano i cartellini gialli, che piovono sul Mazza con un’intensità maggiore rispetto addirittura alla pioggia, ora stile british.

Ma la vera scossa, al minuto 50, la dà Ghilardi che appoggia in rete indisturbato un cioccolatino di Gnonto. Lui aveva procurato il rigore, lui realizza il vantaggio, facendosi perdonare agli occhi dello stoico pubblico, infreddolito da un clima più artico che mediterraneo. Al 64’ l’occasione buona chiudere il discorso capita invece sui piedi non proprio raffinati di Zanotti che spara centrale dopo una discesa sulla fascia destra.

Il vantaggio di Ghilardi (LaPresse)

L’Italia spinge, pressa e costruisce, ma il più delle volte si specchia su sé stessa. Il reame d’Europa, però, è tosto e non concede a nessuno di potersi autoincensare più del dovuto. E così gli ultimi dieci minuti diventano, improvvisamente, una montagna da scalare, irta di fatica sulle gambe e paura. E pioggia che torna battente.

E la beffa, puntuale, arriva. Lo fa al 91’, ma con un dubbio grande come una casa. Yardimci sguscia a Coppola sulla linea di fondo e appoggia per Kilicsoy che segna il pareggio. Ma c’è il giallo del pallone, forse uscito o forse no, prima dell’appoggio vincente. Niente Var, guardalinee nel mirino, ma non c’è spazio per le proteste. Serviva chiuderla prima, nessun alibi. Finisce 1-1. Ferrara rispetta la storia e la tradizione (qui nessuno ha mai battuto gli Azzurrini in gare ufficiali), ma va a cena con un boccone più amaro che dolce.

Il pareggio turco al 91' (LaPresse)

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