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Domenica, 28 Aprile 2024
Caso Resistenza / Centro Storico / Piazza Trento - Trieste

Centro sociale 'La Resistenza', presidio in piazza tra politica e futuro

Nel corso della manifestazione hanno preso la parola diversi protagonisti

Oltre un centinaio di persone, assiepate in fondo a piazza Trento e Trieste, microfoni e striscioni in mano. Martedì pomeriggio, dietro al palco del Ferrara Summer Festival, è andato in scena il presidio organizzato dal centro sociale ‘La Resistenza’, per provare a dipanare una matassa che continua a creare polemiche. E scontri politici.

A prendere la parola, per primo e con la maggiore verve, è stato il presidente, Francesco Ganzaroli. Un quarto d’ora di discorso, in cui prima è stata riassunta la vicenda (con un ‘pre-delibera’ e un ‘post-delibera’ e vari sopralluoghi).

“Siamo qui – ha principiato - perché vogliamo cercare di creare una risposta all’attacco che stiamo subendo: abbiamo la necessità di vedere che la cittadinanza dica che quello spazio serve e porta valore. Inoltre, vogliamo immaginare assieme a tutte le associazioni coinvolte una controproposta, una discussione collettiva. Capiamo insieme che idea di città che vogliamo e in che modo tratta il volontariato”.

Poi il tutto è virato sull’aspetto politico. “L’attacco nei nostri confronti è di stampo politico e non è iniziato adesso - ha specificato ancora Ganzaroli -. La nostra storia è una storia di proposta e critica politica. All’ultimo sopralluogo, il nono, abbiamo ricevuto la visita del vicesindaco Lodi e dell’assessora Kusiak, che sono ruoli politici. Da Lodi abbiamo anche subito attacchi beceri. Ora cerchiamo di capire cosa fare: non sappiamo se ci verrà proposta una sede alternativa”.

Un momento del presidio

Dopo quello del presidente si sono susseguiti altri interventi. In primis alcune delle realtà che nella Resistenza hanno trovato una propria casa, come Link studenti indipendenti ed il collettivo Out, hanno rivendicato l’importanza “di un luogo di aggregazione, confronto, attivismo dal basso e fuori dalle logiche della merce, dove è possibile creare una contro cultura accessibile. Uno spazio in cui si è tutelati e sicuri, senza giudizi e senza discriminazioni”.

Appassionato poi l’appello dell’ex presidente del centro sociale: “Difendere La Resistenza è un atto d'amore contro un atto di odio – ha sottolineato -. Sostenerla è sostenere un dialogo diverso nella città, che magari può non piacere, ma che deve esistere. E in questo chiedo anche alle forze dell'ordine di supportare le persone che democraticamente si contrappongono al potere in questa città. Perché di democratico in uno sgombero non ci sarebbe nulla”.

Ma il tema principale uscito dalla piazza è quello di schierarsi e di unire i tanti fronti di conflitto aperti in città, riassunti dall’intervento di Corrado Oddi: “Questa - specifica - è la battaglia di tutti i cittadini. In questi ultimi mesi si sono sviluppati diversi punti di conflitto: dal Feris alla centrale di biogas a Villanova, dalla difesa del parco urbano al sostegno alla Resistenza, fino ad arrivare al Cpia. In Comune c’è la privatizzazione degli spazi pubblici di questa città e un vulnus di trasparenza e democrazia”.

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