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Dal maltempo al granchio blu, la Provincia verifica il bilancio

Il documento è stato presentato in seguito alle grandinate di sabato

L'impennata dei costi delle bollette, il rincaro delle materie prime, l'aumento dei tassi d'interesse e la forte crisi del mercato dell'auto, per effetto della mancanza di semiconduttori e chip che rallentano produzione e consegne, sono voci che si fanno sentire sui conti della Provincia. Fino a indurre l'Amministrazione alla verifica degli equilibri di bilancio, con tanto di assestamento al pluriennale 2023-2025, variazione di bilancio e relativa applicazione dell'avanzo di Amministrazione del 2022.

Tradotto in numeri, per il solo 2023 significa un calo degli introiti da tributi propri relativi al trasporto su gomma, come è il caso di Rc Auto e Ipt (entrambe legate all'andamento del mercato delle auto) che fanno registrare una diminuzione in entrata di 800mila euro, da sommare ai meno 500mila di contravvenzioni da Codice della strada. Meno entrate, dunque, compensate, tra le varie misure, con maggiori introiti non vincolati per 330mila, oltre a 100 mila di risparmi sulle spese di personale (in pratica, un adeguamento della previsione di spesa rispetto a una precedente stima prudenzialmente più alta).

Dai costi energetici ai tassi d'interesse sui mutui

Manovra alla quale si aggiunge una riduzione dei costi energetici rispetto alle previsioni iniziali pari a 300mila, più 221mila di quota parte per Ferrara del contributo statale a titolo di parziale ristoro per gli enti locali a fronte delle maggiori spese e, inoltre, un rifinanziamento di 131mila delle stesse spese energetiche facendo ricorso all'avanzo disponibile accertato in sede di rendiconto 2022.

Un'azione specifica è stata poi messa in campo sul fronte rialzo dei tassi d'interesse, il cui effetto si fa sentire sulle rate dei mutui. Anche in questo caso si è fatto ricorso all'avanzo disponibile con 240mila euro, ai quali si aggiungono altri 211 mila per gli esercizi successivi fino al 2026 (lo scopo è di dare respiro anche ai prossimi bilanci), con l'anticipo all'anno in corso delle rate dei mutui con Cassa depositi e prestiti, slittate a seguito delle misure adottate a favore degli enti colpiti dal sisma 2012.

La manutenzione delle strade

La quadratura dei conti in Castello non tralascia le risorse per la manutenzione stradale. Sono pari a 550mila le risorse trovate per quella ordinaria (sfalci, potature, segnaletica, buche), derivanti da maggiori entrate per trasferimenti dai Comuni che versano nelle casse provinciali la quota parte delle sanzioni da Codice della strada effettuate sulle strade provinciali. Ammontano, invece, a 300mila le risorse per la manutenzione straordinaria (principalmente asfalti e guard rail), derivanti dall'avanzo vincolato.

Avanzo accertato a seguito del rendiconto dell'esercizio 2022 che così viene applicato per poco oltre 2,5 milioni, dei quali 300mila è la quota vincolata (per le strade) e oltre 2,2 milioni è quella disponibile, utilizzata, ad esempio, per coprire i maggiori costi dei materiali (541mila, essenzialmente per gli edifici scolastici), 381mila per investimenti, 241mila per compensare l'incremento degli interessi passivi sui mutui a tasso variabile, 632mila di anticipo rate degli stessi e 131 mila per fronteggiare il caro energia. La delibera è stata approvata con l'astensione dei consiglieri di minoranza Alessandro Amà, Francesco Carità, Ottavio Curtarello, Alessandro Guaraldi, e Simone Saletti (assente Riccardo Bizzarri).

I danni provocati dal granchio blu

All'unanimità è stato approvato un ordine del giorno presentato dal presidente della Provincia Gianni Michele Padovani, e teso a chiedere alla Regione Emilia-Romagna il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni causati alle aziende produttive e commerciali dalla proliferazione del granchio blu. Danni provocati in primo luogo alla produzione di cozze e vongole, coltivate nei 1.200 ettari della Sacca di Goro, oltre alle aree interessate del litorale e nelle acque interne del Comune di Comacchio.

Il granchio blu, comparso a seguito dell'ondata di piena del Po dopo l'alluvione del maggio scorso, è una specie a forte proliferazione e particolarmente vorace di molluschi. Da qui il grido d'allarme lanciato da un intero comparto economico che nella sola realtà gorese conta oltre 50 società cooperative con più di 1.600 addetti. Danni economici, quindi, ma anche sociali e per la salute, dal momento che iniziano a ripetersi i casi di turisti balneari che, morsi dal granchio (che può arrivare fino a un chilogrammo di peso), hanno dovuto fare ricorso a cure mediche, oppure degli stessi pescatori alle prese con esemplari rimasti impigliati negli attrezzi di raccolta dei molluschi.

Stato di emergenza per il maltempo

Un impegno rivolto al presidente della Provincia ad adoperarsi presso la Regione per l'attivazione di tutte le procedure necessarie a ottenere in tempi rapidi lo stato di emergenza è il tema di un secondo ordine del giorno della lista Terre Estensi. Istanza, peraltro, già annunciata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Il documento è stato presentato in Consiglio a seguito dei danni causati ad abitazioni, cittadini e imprese dalle tempeste e grandinate che si sono abbattute sabato scorso su parte del territorio provinciale: Cento, Bondeno, Terre del Reno, Poggio Renatico, l'area sud della città capoluogo fino a Voghiera e Argenta.

L'ordine del giorno si è concluso con la richiesta rivolta a viale Aldo Moro di mettere a disposizione dei cittadini colpiti tutti gli aiuti per accedere in modo rapito al meccanismo degli indennizzi e ad attivare tutti i canali comunicativi per facilitare la compilazione delle domande. Anche questo secondo ordine del giorno ha incassato il sì unanime dell'intero Consiglio provinciale.

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