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Carcere, il Pd attacca: "Non è ancora stato nominato il nuovo Garante"

I consiglieri Dem: "Serve un documento su sovraffollamento e organico sottodimensionato"

"I tanti problemi che vivono quotidianamente gli agenti di polizia penitenziaria e gli operatori sanitari della casa circondariale 'Costantino Satta' di Ferrara sono noti da tempo e troppo seri per farne l'argomento di una puerile ripicca politica". A parlare sono i consiglieri comunali del Partito Democratico Davide Nanni e Mauro Vignolo, aggiungendo che "purtroppo, abbiamo constatato in più occasioni che il consigliere Francesco Carità non la pensa allo stesso modo e per ottenere un po' di visibilità ha rilasciato alla stampa locale dichiarazioni che fugano ogni dubbio. Invoca un 'atteggiamento costruttivo e collaborante' su un tema che, certamente, dovrebbe raccogliere l'impegno unanime della politica locale: rendere più sicura e vivibile la realtà carceraria di via Arginone. Predica bene e razzola male". 

I consiglieri comunali Dem hanno aggiunto che "Carità e i suoi compagni di maggioranza, negli scorsi mesi, hanno tenuto una 'linea' politica per nulla collaborativa tutte le volte che abbiamo cercato di tradurre in fatti concreti le buone intenzioni sul carcere: durante il Consiglio comunale del 3 luglio, ad esempio, hanno votato contro la richiesta di discutere in via urgente un documento presentato dal Partito Democratico che impegnava il sindaco Fabbri a fare pressioni presso il Ministero di Giustizia affinché assegnasse al nostro penitenziario, da tempo sovraffollato e con organico sottodimensionato, almeno 45 nuove unità di personale. Dieci giorni dopo scadeva il termine per le assegnazioni e il Governo ha mandato a Ferrara un numero insufficiente di agenti (18) che, al netto di pensionamenti e altre mobilità, non ha risolto il problema: il saldo positivo è stato di sole 9 unità". 

Nanni e Vignolo hanno sottolineato che "oggi gli agenti di polizia penitenziaria a Ferrara sono ancora costretti a un elevato numero di turni straordinari per coprire tutti i circuiti detentivi, spesso fronteggiano situazioni molto problematiche aggravate dal sovraffollamento di una struttura che ha 244 posti e ospita circa 380 detenuti. Nonostante ciò, il consigliere Carità, anziché lavorare seriamente a un accordo politico tra forze di maggioranza e opposizione in Consiglio comunale per votare un documento unitario sul tema, come più volte suggerito dagli stessi promotori dell'ordine del giorno ignorato a luglio, ha preferito presentare una risoluzione puramente autocelebrativa. Un testo inutile e fuori luogo: chi lavora in carcere sa bene che, purtroppo, la realtà non è cambiata affatto negli ultimi cinque mesi". 

Inoltre, gli esponenti Dem hanno evidenziato che "dal 7 febbraio a oggi, per le divisioni interne alla maggioranza, non è ancora stato possibile nominare il nuovo 'Garante delle persone private di libertà personale'. Il mondo del carcere, chi ci lavora e chi vi è detenuto, è quindi l'ultima delle preoccupazioni per Fabbri e le forze politiche che lo sostengono. Tuttavia, siccome crediamo che la politica seria ha il dovere di affrontare e risolvere i problemi, ricercando la più ampia intesa possibile, noi saremo sempre disponibili a un confronto leale e costruttivo nell'interesse della città. Riteniamo sia inutile e poco rispettoso di chi lavora, invece, strumentalizzare problemi seri per farsi autopromozione in campagna elettorale o, peggio, ricercare lo scontro personale a ogni costo".

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