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Domenica, 28 Aprile 2024
Arte

Arte a Ferrara, quasi un milione e 200mila visitatori dal luglio del 2019 al gennaio del 2024

I dati sono relativi ai musei e agli spazi espositivi in città. Saranno 53 le mostre alla fine del mandato

Dal luglio del 2019 fino al gennaio del 2024, i visitatori dei musei e degli spazi espositivi del Comune di Ferrara sono stati 1.197.160. Complessivamente sono 46 le mostre realizzate nei diversi monumenti, musei e luoghi di cultura: Castello Estense, palazzina Marfisa d'Este, Museo Schifanoia, Biblioteca Ariostea, Casa Ariosto, Padiglione d'Arte contemporanea, palazzo Bonacossi e palazzo dei Diamanti. Un ampio e variegato programma espositivo, frutto della stretta collaborazione tra la Fondazione Ferrara Arte e il Servizio Musei d'arte del Comune di Ferrara. 

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I diversi filoni del programma

La programmazione non si è mai interrotta, nemmeno nel difficile biennio 2020-21, quando l'emergenza pandemica ha imposto anche agli istituti della cultura mesi di chiusure e contingentamenti e determinato una drastica riduzione dei flussi turistici, dall'Italia e soprattutto dall'estero. L'offerta culturale è stata ricca e diversificata, nonostante il contesto segnato anche dalla chiusura per un anno e sette mesi di palazzo Diamanti, riaperto nel febbraio del 2023 dopo un importante intervento di ristrutturazione, restauro e riqualificazione delle sale espositive e degli spazi esterni, compreso il giardino, così come della palazzina Marfisa d'Este, non aperta al pubblico dal settembre del 2022 per lavori post-sisma, e del Padiglione d'Arte contemporanea, chiuso all'inizio del 2023 per la sua trasformazione nel nuovo Spazio Antonioni, che sarà inaugurato entro l'estate. 

La ricca programmazione espositiva ha toccato vari filoni di indagine. Particolare attenzione è stata dedicata all'arte ferrarese, a partire dalla stagione del Rinascimento, con la mostra 'Schifanoia e Francesco del Cossa. L'oro degli Estensi' organizzata in occasione della riapertura del Salone dei Mesi, dotato di un moderno impianto illuminotecnico, e quella che ha sancito l'inaugurazione dei nuovi spazi di palazzo dei Diamanti dedicata a Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa, che ha registrato ben 70.229 visitatori.

Spazio dunque al progetto di riscoperta dei grandi maestri ferraresi del secolo scorso: Gaetano Previati, Giovanni Battista Crema, Arrigo Minerbi e Achille Funi sono stati oggetto di importanti antologiche che hanno valorizzato il patrimonio delle Gallerie d'Arte moderna e contemporanea di Ferrara. In questa prospettiva, sono state presentate nella sala dei Comuni del Castello Estense, appositamente allestita per far conoscere al pubblico la straordinaria decorazione compiuta nel 1919 da Giovanni Battista Gianotti e Ettore Zaccari, mostre-dossier come 'Boldini. Dal disegno al dipinto. Attorno alla Contessa de Leusse', 'De Pisis. Il silenzio delle cose' e 'La memoria infedele. La seduzione delle immagini da de Chirico a Schifano'. 

Ampio spazio è stato riservato all'arte del Novecento, con le retrospettive dedicate a maestri storicizzati assai noti come Antonio Ligabue e Piero Guccione, cui si sono affiancate quelle che hanno segnato la riscoperta di Adelchi Riccardo Mantovani e Carlo Guarienti. Altrettanto esplorata è stata l'arte contemporanea: visitata da 65.138 persone è stata la mostra 'Un artista di nome Banksy'; egualmente apprezzate quelle dedicate a Sara Bolzani e Nicola Zamboni, 'Małgorzata Mirga-Tas' e Agostino Arrivabene, e agli artisti under 35 selezionati per la nona edizione del Premio Fondazione Vaf. Doveroso è stato poi l'omaggio ai protagonisti della scena ferrarese, dallo scultore Sergio Zanni, che ha donato alla città una delle sue opere più significative, 'Foto di gruppo', ora esposta nel Palazzo Comunale, a coloro che hanno partecipato alla collettiva 'La città del silenzio. Artisti ferraresi per Antonioni'. Per quanto riguarda la fotografia, oltre alle antologiche dedicate a personalità del panorama internazionale come Guido Harari e Nino Migliori, sono state presentate le originali ricerche di Arianna Di Romano, Claudio Koporossy, Silvia Camporesi, Franco Pinna e Italo Zannier. 

Dopo il trasferimento delle opere della collezione Riminaldi nel Museo Schifanoia, si è voluta mantenere viva l'attenzione su palazzo Bonacossi, con le mostre a ingresso gratuito 'Fakes: da Alceo Dossena ai falsi Modigliani' e 'Vittorio Cini. L'ultimo doge', cui seguirà in aprile la ventesima Biennale Donna. Di tutte queste mostre recano testimonianza i cataloghi progettati e pubblicati da Ferrara Arte Editore, che ha altresì prodotto titoli di interesse come 'Cerchiare il quadrato. Franco Farina. Un progetto culturale a palazzo dei Diamanti' e 'Arte e letteratura nel nome di Roberto Longhi. Bassani, Pasolini, Testori'. Sul versante museale è stato riaperto integralmente nell'ottobre del 2021, a quasi dieci anni dalla chiusura causata dal terremoto, uno dei simboli della città, palazzo Schifanoia: 21 sale, 1400 metri quadri di percorso, 250 opere e diverse integrazioni multimediali consentono ai visitatori di approfondire le fasi costruttive della delizia estense. Sempre nel 2021 è stata riallestita la 'Madonna della melagrana', capolavoro di Jacopo della Quercia nel Museo della Cattedrale. Nell'occasione, in un'ottica di valorizzazione dello stesso Museo, sono stati rinnovati gli apparati didattici, la segnaletica e il logo.

Marco Gulinelli, Alan Fabbri ed Ethel Guidi

Le dichiarazioni

Il sindaco Alan Fabbri ha evidenziato che "il bilancio positivo delle attività museali di questi cinque anni sottolinea il ruolo di Ferrara come città della cultura nelle sue numerose espressioni. Nonostante le note difficoltà del settore durante gli anni della pandemia da Covid-19, la programmazione dell'offerta culturale ferrarese non è mai stata interrotta. I dati presentati oggi ripagano del grande impegno profuso nel riaprire gli spazi espositivi, alcuni dei quali sono stati oggetto di un'importante opera di riqualificazione e restauro, come palazzo dei Diamanti, chiuso per quasi due anni e ora restituito alla città più funzionale e fruibile. Allo stesso modo, il Padiglione d'Arte contemporanea sarà presto la sede dello Spazio Antonioni, museo permanente che celebrerà il grande regista ferrarese Michelangelo Antonioni, premio Oscar alla carriera".

L'assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli si è soffermato su "quasi 1.200.000 ingressi nei musei e negli spazi espositivi a Ferrara, 46 le mostre realizzate. Al termine dei cinque anni di mandato, il numero totale di rassegne sarà di 53, tra cui l'attesa mostra dedicata alle geometrie visionarie di Escher, che inaugurerà a palazzo dei Diamanti il prossimo 23 marzo. Questi numeri testimoniano l'ampia offerta culturale proposta al pubblico dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d'arte del Comune di Ferrara, grazie a una programmazione ricca e diversificata, che ha spaziato dall'arte antica a quella moderna e contemporanea, ai grandi artisti ferraresi. Desidero ringraziare in modo particolare Vittorio Sgarbi, oggi assente per altri impegni, presidente insostituibile della Fondazione Ferrara Arte e figura fondamentale nell'indirizzo espositivo che questa Amministrazione comunale ha intrapreso e di cui oggi riportiamo gli esiti".

Le iniziative future

Sarà presto inaugurato lo Spazio Antonioni, il museo dedicato a uno dei maestri del cinema moderno, mentre si dovrà attendere ancora qualche anno per l'apertura del Museo del Risorgimento e della Resistenza presso la Casa della Patria. Oltre alla realizzazione di nuovi spazi e allestimenti, l'Amministrazione si è impegnata a perseguire obiettivi fondamentali come la tutela e la conservazione del patrimonio civico. Anche grazie al supporto della Regione Emilia-Romagna e delle associazioni culturali cittadine sono state restaurate opere molto significative: la tela 'Apparizione della Beata Vergine e San Pietro ai compagni di San Brunone' (1695) di Giuseppe Avanzi, ricollocata dopo circa ottant'anni, a seguito di un lungo e complesso restauro, sulla parete sinistra del presbiterio del Tempio di San Cristoforo alla Certosa; il consistente nucleo di gessi di Arrigo Minerbi, presentati in occasione della monografica dedicata allo scultore ferrarese nel Castello Estense; il monumento sepolcrale dell'ufficiale pilota Pico Deodato Cavalieri, opera dello stesso Minerbi, conservato nel Cimitero Israelitico di Ferrara.
 
Parallelamente si è svolto il restauro di opere tessili e materiali cartacei del Museo del Risorgimento e della Resistenza, il cui ricco fondo documentale è stato sottoposto a una campagna di digitalizzazione, e dei dipinti e delle sculture della raccolta della palazzina Marfisa d'Este. Il patrimonio civico si è inoltre arricchito di due capolavori destinati alle Gamc: le 'Muse' di Gaetano Previati, donate alla città dalla Fondazione Giuseppe Pianori, e la 'Natura morta marina con peperoni, una melanzana e una conchiglia' di Filippo de Pisis, concessa in deposito a lungo termine dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Inoltre, è stato acquistato dagli eredi di Gaetano Previati un consistente ed eterogeneo fondo di materiali grazie alla partecipazione del Comune al bando Strategia fotografia 2020 promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea. 

Nell'ambito dei bandi Pnrr promossi dal Ministero della cultura, l'Amministrazione comunale ha comunicato di avere ottenuto un finanziamento di 500mila euro per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive e per consentire un più ampio accesso e partecipazione al Museo Schifanoia. Il programma 2024 sarà completato da progetti volti a implementare l'offerta culturale cittadina con l'obiettivo di coinvolgere pubblico nuovo ed eterogeneo.

Dal 23 marzo, palazzo dei Diamanti accoglierà per la prima volta le opere di Escher, artista visionario, amato dai matematici e riscoperto in tempi relativamente recenti. Per l'occasione nelle sale dell'ala Tisi sarà allestita una mostra dossier che approfondirà la conoscenza di un particolare genere di opere d'arte del Rinascimento, quello dei cofanetti istoriati 'in pastiglia', calati nella scenografica ambientazione creata dalle fotografie di Wunderkammer di Massimo Listri. 

C'è grande attesa infine per la mostra 'Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso', a palazzo dei Diamanti, dal 12 ottobre del 2024 al 16 febbraio del 2025, che costituisce la seconda tappa dell'ampia indagine del tessuto culturale e artistico ferrarese inaugurata con la mostra su Ercole de' Roberti e Lorenzo Costa, e che proseguirà nei prossimi anni con quelle dedicate a Girolamo da Carpi, Bastarolo, Bastianino e Scarsellino. Anche in questa occasione sarà organizzato un programma di iniziative culturali e didattiche: dagli appuntamenti per operatori e insegnanti alle conferenze tenute da illustri esperti, fino alle molteplici proposte didattiche all’insegna del coinvolgimento e della partecipazione attiva dei giovani fruitori. Completano l'offerta espositiva le mostre monografiche programmate al Castello Estense, dal 6 luglio, dedicate al pittore ferrarese Antonio Maria Nardi, prolifico autore della prima metà del Novecento, e a Maurizio Bottoni, uno dei più autorevoli interpreti della figurazione contemporanea.   

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