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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso / Giardino-Arianuova-Doro / Corso Isonzo

Indignazione per i manifesti 'Stop gender', apposti adesivi sul messaggio della campagna

Sul cartellone affisso in corso Isonzo, per protesta qualcuno ha sostituito le parole dello slogan

E' destinata a non placarsi la polemica relativa all'affissione di alcuni manifesti in città, promossi dall'associazione 'Pro Vita e famiglia'. La campagna pubblicitaria 'Stop gender', accompagnata dall'immagine di un bambino dal volto contrariato, mentre gli si avvicinano una mano con le unghie tinte dei colori dell'arcobaleno che afferra un rossetto, e un'altra alle prese con un fiocco rosa, lancia lo slogan "Basta confondere l'identità sessuale dei bambini".

A un paio di giorni di distanza dall'affissione, e dalle reazioni di sdegno da parte di alcuni cittadini e associazioni, qualcuno ha risposto 'modificando' il messaggio veicolato dal manifesto, attraverso l'applicazione di adesivi con parole che ne ribaltassero il senso. Così, su alcuni manifesti affissi sul cartellone in corso Isonzo, alla vista di passanti e automobilisti il verbo 'confondere' diventa 'conformare', la vocale finale di 'bambini' è sostituita dal segno grafico dello schwa, e il vocabolo 'stop', annerito nelle sue due ultime lettere, si trasforma in un 'sì' affermativo.

Un segnale della disapprovazione da parte di coloro che non condividono né la campagna né la scelta di collocare i manifesti vicino a luoghi di aggregazione frequentati da bambini. Corso Isonzo si trova infatti a poche centinaia di metri dalla scuola Poledrelli, davanti alla quale sono collocati gli stessi manifesti. Nel frattempo, rimane fissata per sabato, dalle 14 alle 18, l'iniziativa del 'Banchetto dei diritti', promossa da Arcigay Ferrara, di concerto con Rua Udu, Coordinamento studenti medi e Centro donna giustizia, proprio di fronte all'istituto scolastico.  

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