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Krasnodar, nasce il comitato 'Koesione22' per migliorare la qualità della vita del rione

Del gruppo, in continua espansione, fanno parte attualmente 140 persone e alcune realtà

Il rione Krasndoar ha un suo comitato. Si chiama 'Koesione22' e raggruppa numerose realtà. Ma, soprattutto, coinvolge attivamente la popolazione residente. Il gruppo – che attualmente conta circa 140 persone e che ci tiene a specificare di essere 'informale' – è comunque in costante espansione. L'adesione dei singoli cittadini, infatti, cresce di giorno in giorno: l'obiettivo, a detta degli ideatori, è quello di pensare ad un rione del domani.

Per farlo, la via più semplice è quella del confronto diretto. In tal senso, infatti, si sono già svolti diversi incontri tra gli stessi residenti e le realtà della zona. Nello specifico, fino ad oggi, hanno già scambiato le prime opinioni i referenti della parrocchia di Sant'Agostino, della cooperativa Castello, del gruppo di cittadini del Krasnopark e dell'associazione KoraKoiné. Ma, ovviamente, l'auspicio dei fondatori è quello di inglobare sempre più soggetti all'interno del comitato.

Racchiuso tra le imponenti via Bologna, via Ferraresi e via Beethoven, il rione ha pregi e difetti che 'Koesione22' vorrebbe, rispettivamente, esaltare ed eliminare. “Siamo consapevoli – dichiarano Luigi Rasetti, Patrizio Fergnani, Caterina Grata e Ilaria Pasti in rappresentanza di tutti i promotori – dei problemi e delle risorse presenti sul territorio: siamo interessati a promuovere il benessere delle persone, la cura delle relazioni e dei luoghi. Vorremmo elaborare proposte per il miglioramento della qualità della vita di chi abita qui, agevolare la socialità e la convivialità nel rispetto dell’ambiente”.

Per farlo, ci si è mossi seguendo due direttive. Da un lato si sono suddivisi in quattro gruppi di interesse, di modo tale da esaminare nel dettaglio ogni aspetto della vita quotidiana. Ecco, quindi, che vi è il gruppo relativo alla viabilità, mobilità e ambiente, quello per la piazza, servizi di prossimità e comunità energetica, quello culturale (biblioteca e scuole) e, infine, quello che si concentra sugli spazi di aggregazione per giovani e anziani.

Dall'altro, ci si apre a tutta Ferrara. “Siamo disponibili a collaborare con altre realtà interessate al futuro della nostra città – concludono i promotori –: auspichiamo un confronto con Acer, Università e professionisti del settore coinvolgendo altri gruppi e singoli cittadini. Pensiamo di elaborare insieme e dal basso l’idea di 'Krasnodar del futuro' per poi proporla a chi la può realizzare, a partire dal Comune”.

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