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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cinema

'Vittorio in un tempo fuori dal tempo', a Torino la prima del film dedicato al critico d'arte

Alla regia del documentario c'è la sorella Elisabetta, che si firma come Betty Wrong

Le musiche degli Extraliscio scandiscono il tempo di un documentario dedicato a Vittorio Sgarbi. A dirigere il film, girato per il settantesimo compleanno del presidente della Fondazione Ferrara Arte, è la sorella Elisabetta, che si firma come Betty Wrong. Il documentario, dal titolo 'Vittorio in un tempo fuori dal tempo', è stato presentato martedì al Torino Film Festival.

Un appuntamento fuori città dunque, ma con tanti contributi provenienti da Ferrara, senza trascurare l'elemento del Delta del Po. L'ambientazione del film parte dalla nave Stradivari, salpata l'8 maggio scorso, con circa 150 ospiti a bordo, tra amici, conoscenti, giornalisti, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, e l'obiettivo di raggiungere il territorio ferrarese. Un viaggio interrotto prima per una secca del Po, e documentato dalla telecamera del direttore della fotografia Andrés Arce Maldonado.

"Una festa mobile che ti porta dove non sai, nella dimensione del viaggio", definita dallo stesso Vittorio Sgarbi. Dal Po il 'set' si è spostato a Milano, per riprendere alcuni dei momenti di un'altra festa, quella che al critico d’arte ha dedicato Francesco Micheli, presidente di Ferrara Musica. Ma è al Grande Fiume che Sgarbi riserva le parole di maggiore vicinanza, perché "il Po è il fiume di mio padre, dell'amore dei miei genitori". Rina e Nino, a cui il film è dedicato. E al termine della proiezione nelle parole del critico d'arte, "rimpiango il vento del fiume", c'è ancora un cenno al paesaggio ferrarese.

Nel documentario compaiono diversi ferraresi. Lo scrittore Roberto Pazzi colloca Vittorio Sgarbi "fra il don Giovanni e il superuomo. La sua fragilità avvalora la sua forza". E poi da Ferrara le parole di affetto arrivano anche dai contributi video di Moni Ovadia, di Marcello Corvino, direttore del Teatro Comunale, di Pietro di Natale, direttore della Fondazione Ferrara Arte, di Francesca Filauri, nel cda del Teatro, della dottoressa Marisa Roncati e della giornalista Anja Rossi.
 
Fra le testimonianze degli amministratori locali, il sindaco Alan Fabbri aggiunge: "Vittorio? Un amico. Chi lo dipinge come il 'cattivo' non ha capito il suo modo. Io penso di averlo capito e ne sono felice". Il vicesindaco Nicola Lodi evidenzia: "Il suo pregio? Vede lontano, agisce e risolve i problemi". Infine, l'assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli, presente a Torino, commenta: "Una sola parola: unico. Ha un cuore da bambino. Mi mette in crisi con i suoi orari notturni, ma possiamo dire che questo aiuta a essere sempre svegli".

"Vittorio non lo conosco. Continuo a conoscerlo e perciò lo amo", sintetizza Elisabetta Sgarbi che sabato, a palazzo Rocca di Chiavari, riceverà il premio Ambasciatore della Parola, istituito dal Festival della Parola, destinato a chi si è distinto in ambito culturale, artistico o scientifico. "Un premio meritatissimo e per cui mi complimento con Elisabetta, che è un punto di riferimento nel mondo della cultura e che ha saputo fondere sapientemente le arti e valorizzare l'identità profonda della nostra terra", ha commentato il sindaco Fabbri.

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