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Sicurezza

Taser, Funzione Pubblica Cgil: "Il punto fondamentale è la prevenzione del crimine"

La sigla sindacale ha manifestato preoccupazione per la declinazione del tema sicurezza in termini esclusivamente repressivi

"Ci permettiamo di intervenire in riferimento a quello che invece di essere un utile dibattito e un doveroso confronto sulla avvenuta adozione del taser alla polizia locale della città è diventato un'occasione, da parte di un sindacato 'apartitico', per un attacco gratuito, con termini a dir poco fuori luogo se non gratuitamente offensivi e che la stessa stampa definisce anche ironico, nei confronti dell'associazione Cittadini del mondo". A esprimere la propria posizione sul tema è la Funzione Pubblica Cgil, aggiungendo che "il dileggio come metodo di confronto non può che sminuire l'autorevolezza di chi lo pratica e svilire l'importanza del tema del confronto". 

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La sigla sindacale ha commentato che "questa modalità è per noi inaccettabile e lo è ancora di più quando è rivolta a una associazione, Cittadini del mondo, che fa della tutela dei diritti delle persone la propria ragione di esistere. Questo approccio riteniamo sia inoltre, nel merito, una sottovalutazione di ciò che comporta l'utilizzo di questo dispositivo ad opera degli stessi operatori di polizia locale così come di chi potrebbe esserne vittima.I dati richiamati dall'associazione sono incontestabili e fondati su elementi riportati da fonti autorevoli, così come le preoccupazioni che esprime non possono che essere utile elemento di riflessione". 

Il sindacato ha evidenziato che "un ragionamento su questi temi va dunque fatto seriamente e nel merito anche partendo dal fatto che la legge italiana definisce il taser un'arma e come tale necessita di grande attenzione nel dotarsene e nell'utilizzo. E' uno strumento sul quale oggi non risultano studi scientifici pienamente compiuti in merito agli effetti e val la pena qui ricordare inoltre che l'Onu già nel 2007 giudicava il taser uno strumento di tortura. Per questo come Fp Cgil abbiamo da sempre cercato un confronto serio su questo argomento con tutte le istituzioni interessate perché consapevoli che possa rappresentare un elemento di rischio anche per le lavoratrici e i lavoratori dei comparti sicurezza che ne vengono dotati".

Fp Cgil ha sottolineato che "preoccupa poi, nel dibattito pubblico, la declinazione del tema sicurezza in termini esclusivamente repressivi. Al contrario, siamo convinti che il punto fondamentale sia la prevenzione del crimine. Gli elementi strategici per rendere più sicure le nostre città sono la cultura della legalità, il ruolo dell'istruzione (anche per prevenire i fenomeni delle baby gang), un tessuto sociale e un welfare che mettano in campo fattori inclusivi e che generano benessere e coesione delle nostre comunità. E' dunque necessario investire sulle forze di sicurezza, sulla loro formazione, sull'aumento degli organici, sul miglioramento delle loro condizioni di lavoro, sulla necessità di creare politiche che producano un rapporto sempre più stretto con il territorio e i cittadini".

Da qui alla conclusione che "le istituzioni locali dovrebbero evitare scorciatoie su questi temi cercando piuttosto il confronto anche con i sindacati sui temi della prevenzione, dell'inclusione e del controllo democratico del territorio partendo dalla tutela e formazione continua di quelle lavoratrici e lavoratori che ogni giorno nelle nostre città si adoperano per garantire il rispetto delle regole ma anche delle persone e della cosa pubblica ovvero la tutela della nostra sicurezza quotidiana".

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