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Sanità

Salute mentale, Aziende sanitarie in campo con iniziative rivolte a cittadini e professionisti

L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sull'importanza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure

Lunedì prossimo ricorre, come ogni anno, la Giornata mondiale della salute mentale. L’Azienda Usl e l’Azienda ospedaliero universitaria aderiscono all’iniziativa organizzando diversi appuntamenti rivolti sia alla cittadinanza che ai professionisti del settore. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sull'importanza della diagnosi precoce e favorire l’accesso alle cure, aiutando a superare pregiudizi, stigma e paure legati alle malattie psichiche.

All’interno delle attività dell’Unità operativa di Psichiatria ospedaliera-universitaria diretta dal docente Luigi Grassi,lunedì dalle 14 alle 16, verranno offerte alla cittadinanza visite psichiatriche in presenza, dedicate ai disturbi del sonno ed ai disturbi d’ansia. Le visite sono rivolte a pazienti di età compresa tra 18 e 70 anni e avranno luogo nell'ambulatorio di Psichiatria universitaria alla Cittadella della salute 'San Rocco', in corso Giovecca, 203 (Area 7, piano 2). Per partecipare è obbligatoria la prenotazione, telefonando ai numeri 0532 236409 o 0532 237132 dal lunedì al venerdì, oppure inviando una mail a laura.palagini@unife.it e psichiatria@unife.it.

Nell'ambito dell'attività dell’ambulatorio di Psicopatologia e del Programma di Psico-oncologia, viene dedicata attenzione alla salute mentale di genere e in particolar modo ai disturbi psicopatologici che possono interessare la donna nei suoi diversi cicli vitali, includendo anche il periodo mestruale, del peri-partum e menopausale. Il Servizio è diretto da Laura Palagini di Unife ed è riconosciuto dalla Fondazione Onda, rappresentando una delle poche realtà italiane ad occuparsi in maniera specifica degli aspetti psicopatologici nei diversi cicli vitali della donna, nell’ottica sempre più importante della personalizzazione delle cure per la salute mentale. Nella stessa Area 7, al piano 2, della Cittadella 'San Rocco' sono anche attivi gli ambulatori del Programma di Psico-Oncologia diretto dalla docente Rosangela Caruso di Unife dedicati alle diverse forme di disagio emozionale secondarie alle patologie neoplastiche e ai loro trattamenti, con attenzione alle differenze di genere.

Un convegno di spessore internazionale dal titolo 'Programmi di cura e progetti di vita: dalla psichiatria di comunità alla salute mentale di comunità' si terrà il 25 e il 26 novembre, organizzato dal dipartimento assistenziale integrato di Salute mentale dell'Ausl e dall'Istituto di Psichiatria dell'Univeristà in collaborazione con l’Azienda ospedaliero universitaria. L'evento scientifico si pone come un’articolazione didattica del Master dell'Università diretto dal docent Luigi Grassi, 'Trattamenti psicosociali orientati all’evidenza e al recovery nella psichiatria di comunità'.

Quest'anno l’Oms ha indicato il tema della salute mentale e del benessere per tutti come una priorità globale, facendo riferimento a un suo recente rapporto nel quale si rileva che una persona su otto vive con un disturbo mentale e che la pandemia da Covid-19 ha incrementato del 25% i disturbi depressivi e dello spettro ansioso. Lo stigma e le discriminazioni rivolte alle persone con problemi di salute mentale, inoltre, continuano ad essere forti barriere all’inclusione e all’accesso alle cure adeguate, creando forti iniquità in tema di salute e benessere.

Con l’istituzione della Legge 180/78, dalla quale sono nati i servizi di salute mentale e sono stati definitivamente chiusi gli ospedali psichiatrici, si è diffuso un nuovo modo di trattare e interpretare il disturbo psichiatrico, basato sul principio che le persone affette da malattie mentali non devono essere segregate ed isolate ma reinserite a pieno titolo nella società, riprendendosi i loro diritti di cittadinanza. La malattia mentale, seguendo lo spirito della legge del 1978, è infatti "una malattia come le altre e pertanto passibile di cura e anche di guarigione" e l'assistenza, la cura e la riabilitazione devono essere offerte nel luogo di vita delle persone affette.

"Negli ultimi anni quattro rilevanti fenomeni - afferma Paola Carozza, direttrice del Dai-Smdp dell'Ausl - hanno contribuito a rendere più complesso il quadro e più difficile il compito di cura: l'aumento dell’incidenza e della prevalenza del disturbo mentale nella fase adolescenziale e in giovane età, la diffusione impressionante dell’uso di sostanze, il fenomeno migratorio e la pandemia del Covid 19". Dai dati emerge che "nel nostro territorio la Uonpia (servizio di Neuropsichiatria infantile dell'infanzia e dell'adolescenza) ha in cura 1694 giovani pazienti nella fascia di età 11-18 e, se il trend rimane questo, alla fine dell’anno in corso si arriverà a quota 2.258". E prosegue: "Per quanto riguarda invece il consumo problematico di sostanze psicoattive (alcune di queste conosciute anche come 'smart drugs') i dati ci dicono che esso è passato da 2,5% nel 2010 a 9% nel 2021". La direttrice Carozza inoltre sottolinea: "altra fonte di preoccupazione è il tasso di incidenza e di prevalenza della malattia mentale nelle popolazioni migranti, che sono toccate da tale problema in una percentuale che va da un terzo al 50%". 

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