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Ripetitore in via Caldirolo, Nanni (Pd) chiede "misure di mitigazione visiva e ambientale"

Il consigliere comunale Dem ha ricordato l'interpellanza presentata alcune settimane fa

"Ora è ben visibile dalle Mura di San Rocco, il nuovo impianto fisso per la telefonia mobile che svetta decine di metri al centro della rotatoria di via Caldirolo". Il consigliere comunale del Partito Democratico ha evidenziato che "i lavori per la costruzione di questo maxi ripetitore hanno destato curiosità tra i residenti e numerosi automobilisti che passano quotidianamente da quelle parti. Nessuno, però, avrebbe sospettato che la struttura fosse così spoglia e impattante sul paesaggio, a pochi passi dalle mura rinascimentali di Ferrara". 

Nanni ha ricordato che "per questo, in una interpellanza che dopo un mese non ha ancora ricevuto risposta, avevo chiesto al sindaco Fabbri e all'assessore competente se fossero previste quantomeno delle misure di mitigazione visiva e ambientale dato che la nuova torre-radio di via Caldirolo sorge all'interno di un 'percorso turistico da riqualificare' e a ridosso del 'perimetro di un sito Unesco'. Un'area di rispetto, dunque, tecnicamente definita 'zona tampone' negli strumenti urbanistici vigenti, dove secondo il Regolamento urbano edilizio: 'la progettazione delle nuove infrastrutture, in particolare di quelle viarie e delle reti tecnologiche aeree, dovrà minimizzare l'impatto delle opere sui tracciati storici e sulla trama delle bonifiche estensi e sul paesaggio in generale'".

L'esponente Dem ha aggiunto "basta dare una occhiata veloce al sito o alle foto che stanno circolando in rete e sulla stampa locale per rendersi conto che così non è. Inoltre, occorre ricordare che nelle schede tecniche dei 13 nuovi impianti che saranno costruiti in città secondo il 'Piano comunale per la localizzazione degli impianti fissi di telefonia mobile', il ripetitore di Caldirolo avrebbe dovuto rispettare gli articoli 15, 23 e 24 di un Regolamento che purtroppo non è stato ancora approvato in Consiglio comunale perché, dal 2021 a oggi, la maggioranza che sostiene il sindaco non è stata capace di trovare un accordo al suo interno sui contenuti del testo". 

Da qui alla considerazione che "questa situazione di grave vuoto regolamentare, che dura ormai da quattro anni, nel 2023 è costata ai cittadini ferraresi ben 33.249,84 euro: tale è la somma di 'spese fuori bilancio' destinata al risarcimento delle compagnie telefoniche che hanno intentato e vinto cause nei confronti del nostro Comune per aggirare i limiti alla costruzione di nuovi ripetitori su suolo pubblico o privato, rifacendosi al 'Decreto Gasparri' del 2003. Una situazione di totale deregulation dove, forse, l'unica certezza rimasta è che i nuovi trasmettitori non possono irraggiare le abitazioni vicine con un campo superiore a 6V/m". 

Nanni ha dunque concluso che "in attesa di poterlo verificare, resta lo sfregio paesaggistico assai poco comprensibile in un'area già ampiamente coperta e 'servita' da numerosi ripetitori telefonici. In altre città d’arte o mete turistiche, le rotatorie in prossimità dei centri storici vengono abbellite con statue e aiuole. A Ferrara, purtroppo, ci toccano dei colossali tralicci metallici. Questioni di (cattivo) gusto ma forse qualcuno, ai piani alti di palazzo Municipale, potrebbe e dovrebbe dare maggiori spiegazioni ai cittadini".

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