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Storia / Giardino-Arianuova-Doro / Via Giacomo Leopardi, 64

Scavi alla Delizia Belfiore, gli studenti fanno il punto sulle operazioni. E a settembre parte la seconda fase

Nel corso del progetto sono già stati rinvenuti vari oggetti appartenenti alle epoche passate

Una ‘vasca’ sotterranea piena di materiali risalenti al cinquecento, ceramiche e mattoni ‘anneriti’ che testimoniano la distruzione prodotta dalla guerra di Ferrara o Guerra del Sale (1482). Sono alcune delle scoperte a cui sta portando ‘Che delizia, Belfiore!’, il progetto di archeologia - partecipata da scuole e volontari del Gruppo archeologico ferrarese, che a settembre vedrà partire la fase due.

A fare il punto della situazione sono stati gli stessi studenti impegnati nelle operazioni della zona compresa tra via Orlando Furioso e via Giacomo Leopardi: “Il tema di fondo che abbiamo sviluppato è il rapporto con le radici, il legame con Ferrara e il suo territorio – hanno specificato -, per rinsaldare la coscienza delle bellezze del territorio e per approfondire la conoscenza della delizia di Belfiore, purtroppo scomparsa. Abbiamo appreso come lavora un archeologo, tra documentazione, rimozione e pulizia”. 

Al loro fianco proprio gli archeologi Maurizio Molinari, Flavia Amato e Marco Bruni, coordinati da Chiara Guarnieri, della Soprintendenza. La stessa Guarnieri ha sottolineato come, dei due saggi di scavi realizzati, “quello più a nord abbia fatto emergere i resti di Belfiore durante la Guerra del Sale. Sono infatti emersi mattoni segnati dal fuoco. Su questi resti la nostra ricerca ci ha confermato che fu ricostruita la delizia. Trovarne i reperti è stato emozionante”. 

Il saggio a meridione ha invece restituito i resti di Ca' Belfiore, casa dell'ottocento nell'antica campagna, oltre a una trincea. E poi frammenti di affreschi e resti di intonaco. Qui, inoltre, è stato rinvenuto un cosiddetto ‘butto’. Va ricordato che al progetto partecipano, insieme al Comune, al Gaf e alla Soprintendenza, anche la Provincia di Ferrara, che garantisce le autorizzazioni agli scavi su suolo di proprietà e il proprio patrocinio, e il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, che ha realizzato le recinzioni dell’area.

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