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Violenza / Comacchio

Prima perseguita la ex, poi le sfonda la porta di casa con calci e pugni

Sul posto sono giunti i carabinieri: l'uomo era già stato denunciato in passato

Non accetta la fine della relazione e perseguita la ex, fino ad arrivare a sfondare la porta con calci e pugni. E’ quanto accaduto domenica, a San Giuseppe di Comacchio: in quella circostanza, infatti, i carabinieri sono intervenuti in un’abitazione dove una giovane aveva chiesto aiuto perché l’ex convivente stava abbattendo la porta d’ingresso.

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Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno bloccato il sospettato (un operaio edile 29enne di origini albanesi ma da anni residente in Italia) che stava cercando di allontanarsi in auto. La donna, invece, è stata trovata in casa, visibilmente spaventata. Dall’ispezione, è stato effettivamente notato come lo stipite presentasse evidenti segni di calci e pugni.

Lo stipite della porta distrutto

Dalle indagini è, dunque, emerso come il 29enne non avesse accettato la fine della relazione (avvenuta a dicembre 2023) e avesse perseguitato la vittima con mail, messaggi e chiamate, cambiando di volta in volta numero. Gli stessi carabinieri erano già intervenuti in più occasioni a causa di liti tra i due (per motivi di gelosia), informando poi il giudice per l’attivazione del ‘Codice rosso’ e denunciando l’uomo per maltrattamenti in famiglia.

L’operaio – incensurato e residente a poche centinaia di metri dalla donna – è stato così arrestato in flagranza di reato (tentata violazione di domicilio aggravata e atti persecutori) ed è poi stato condotto nel carcere di Ferrara. Martedì mattina il giudice per le indagini preliminari del tribunale ha convalidato l’arresto, disponendo la permanenza all’Arginone con riferimento, però, al solo reato di ‘atti persecutori’.

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