Sparò al collega in piazza, killer assolto per infermità mentale
La vittima, Roberto Gregnanini, morì dopo sei mesi di ospedale
Incapace di intendere e volere. E’ stato così assolto Michele Cazzanti, l’uomo che il 3 marzo 2022 sparò 8 colpi di pistola (uno solo andò a segno) a Roberto Gregnanini in piazzetta Schiatti: la vittima rimase ferita e subì diverse operazioni, fino al 9 settembre, quando morì. A far fuoco, sotto gli occhi di diversi testimoni, fu il collega 57enne, che poi fuggì (a piedi e in auto, prima di essere catturato).
Martedì mattina, come detto, è arrivata la sentenza di assoluzione - al termine del rito abbreviato - per “vizio totale di mente”. Il perito Luciano Finotti aveva infatti confermato che quella mattina (erano circa le 11), lo stesso aggressore non fosse capace di intendere e volere e necessitasse di cure.
Nell’analisi, tra l’altro, venne di fatto smontata l’ipotesi della premeditazione - nonostante Cazzanti abbia aspettato il collega in piazzetta e lo abbia anche aggredito fisicamente -, descrivendo la vicenda come un tentativo del killer di rimediare a quello che considerava un torto subito e, di conseguenza, come un delirio dettato dalla paranoia. L’aggressore dovrà comunque trascorrere 15 anni in una Rems.