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Omicidio Gregnanini

Omicidio Gregnanini, il perito conferma: "Cazzanti incapace di intendere e volere, potrebbe uccidere ancora"

L'assassino è ritenuto socialmente pericoloso e bisogno di cure, da effettuare in una struttura specializzata

Michele Cazzanti, il 3 marzo scorso, era incapace di intendere e di volere. E' quanto ha confermato, giovedì, lo psichiatra Luciano Finotti, il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari Danilo Russo. Non solo. Lo stesso assassino del collega Roberto Gregnanini, infatti, sempre secondo il professionista, è ancora socialmente pericoloso e bisognoso di cure.

Il fatto che Cazzanti la mattina del 3 marzo abbia atteso la vittima in piazzetta Schiatti (e poi gli abbia sparato all'addome) è di fatto una prova del delirio paranoico dello stesso aggressore. Dato l'affronto subito in pubblico, in sostanza, alla stessa maniera ha voluto 'risanare' la vicenda davanti a tutti.

Inoltre, dato che aveva già compilato un elenco di altri colleghi da eliminare, c'è il rischio che possa ripetere il folle gesto. Per questo, dunque, il killer a questo punto necessiterebbe di cure che, evidentemente, non è possibile portare avanti in carcere, bensì in una struttura specializzata (che sarà individuata dalla procura stessa in accordo con la difesa dell'imputato).

Di fatto, dunque, nessuna grande novità è emersa dall'incidente probatorio. Un momento a cui era presente anche lo stesso Cazzanti, che però è rimasto in silenzio.

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