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Salute

Giornata contro le mutilazioni genitali femminili, Ausl: "Teniamo alta l'attenzione con l'informazione"

Secondo gli specialisti, nel nostro territorio non si sono mai verificati casi di questo tipo

Anche Ferrara scende in campo per la giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, prevista per lunedì. A livello mondiale, infatti, si stima che siano almeno 200 milioni le ragazze e le donne che vivono con mutilazioni genitali, di cui 44 milioni hanno meno di 15 anni: 3 milioni sono invece le ragazze con meno di 15 anni di età che rischiano di subirle.

“Sebbene sia diffusa principalmente in Africa e in alcuni paesi del Medio Oriente e dell'Asia – mette in evidenza Pantaleo Greco, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia del Sant’Anna - questa pratica non risparmia alcuna area geografica a seguito dell’aumento del fenomeno di migrazione. Per fortuna nel nostro servizio non abbiamo riscontrato casi di mutilazioni, ma non bobbiamo abbassare la guardia su questa problematica. Infatti in Italia si stima che siano a rischio tra il 15% ed il 24% delle bambine e delle ragazze tra 0 e 18 anni appartenenti a famiglie provenienti da paesi in cui questa pratica è presente”.

Tali pratiche costituiscono un atto estremamente traumatico che causa rischi immediati per la salute e complicazioni a lungo termine in grado di impattare non solo sulla salute fisica ma anche sulla salute sessuale e psichica delle bambine e delle ragazze, come ad esempio problemi urinari e vaginali ricorrenti, infezioni, problemi mestruali, formazione di cicatrici e cheloidi, disfunzioni sessuali, aumentato rischio di complicanze durante il parto, sindrome depressiva e disturbo da stress post-traumatico.

Sugli effetti in gravidanza, ne sanno qualcosa i clinici del Ferrarese: “Nel nostro servizio abbiamo riscontrato lo scorso anno due casi di mutilazioni su donne che hanno subito questa pratica da giovanissime, nel loro paese di origine, e che da anni risiedono e sono integrate sul nostro territorio – spiega Demetrio Costantino, responsabile del servizio Salute donna Ausl –. Ce ne siamo accorti durante i normali controlli al consultorio ma fortunatamente queste donne hanno superato l’evento drammatico e hanno partorito senza complicanze”.

“Le attività svolte dai nostri consultori, specialmente al consultorio dedicato alle immigrate e a quello rivolto alle gravide dove confluiscono queste utenti - conclude Costantino - sono mirate anche a fare campagna di informazione e sensibilizzazione su questa pratica, come forma di dissuasione contro le mutilazioni e rivalutazione della figura della donna. Su questo fronte, è importante la mediazione culturale per fornire indicazioni nelle loro lingue e aumentare la consapevolezza”.

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