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Venerdì, 26 Aprile 2024
Giorno della Memoria

Giorno della Memoria, Talmelli (Pd): "Nel nuovo ordine immaginato dai nazisti, non poteva esserci posto per la diversità"

Il segretario Dem si sofferma sul valore simbolico di una lapide collocata a Ferrara il 27 gennaio del 2005

"Auschwitz ci ricorda e ci insegna ogni giorno di quali nefandezze può essere capace il genere umano se si lascia catturare dal fanatismo, dall’odio e da teorie aberranti, le stesse che ancora oggi spargono sangue innocente in tante parti del mondo, ma anche nel cuore dell'Europa purtroppo, mettendo a rischio la pace, la civiltà e la convivenza reciproca". A parlare è Alessandro Talmelli, segretario del'Unione comunale del Pd, in occasione del Giorno della Memoria.  

"Nel nuovo ordine immaginato dai nazisti - ha aggiunto Talmelli - non poteva esserci posto per la diversità, per il dialogo, per l’accettazione dellaltro. Essi desideravano una società senza ebrei, senza dissidenti politici, senza omosessuali, senza disabili mentali, senza prigionieri di guerra, senza testimoni di Geova, senza rom, sinti, slavi".

Quindi, il richiamo a un episodio dal valore simbolico. "Mi preme ricordare  - ha continuato l'esponente Dem - che a Ferrara è stata collocata una lapide il 27 gennaio 2005 per ricordare quando il 19 ottobre 1943 il lungo convoglio di carri bestiame piombati si fermò alla stazione di Ferrara e tra i 1023 ebrei romani, stipati nei vagoni del treno diretto verso Auschwitz, viaggiavano anche l'ingegner Mario Levi di 55 anni, sua moglie Alba Ravenna in Levi di 52 anni e il figlio Giorgio di 16 anni, cugino di Alberta Levi Temin, considerato da lei un fratello perché sua madre era una dei sei figli di Tullio Ravenna, padre di Renzo, podestà di Ferrara dal 1926 al 1938. Il 12 ottobre Alberta e la sua famiglia (madre, padre, sorella), all'incrudirsi della persecuzione razziale, erano fuggiti da Ferrara alla volta di Roma, ospiti degli zii, che abitavano in via Flaminia 21 – per ricordarli, il 28 gennaio 2010, sono state collocate davanti a quella casa tre pietre d'inciampo. Alberta, presente all'inaugurazione, ha commentato l'evento con queste parole:'I miei cari, almeno i loro nomi in questo modo tornano a casa, non sono più nel vento, non sarebbe stata solo la pietra tombale posta nel cimitero di Ferrara accanto a quella dei nonni Ravenna a ricordarli. Qui, su questo marciapiede cammina la vita, e i loro nomi ne faranno parte'".
 

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