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Venerdì, 26 Aprile 2024
Sanità

Giornata della disabilità, l'attività della Riabilitazione San Giorgio e i servizi dell'Ausl al fianco della campagna

La sensibilizzazione sul tema si sofferma sul benessere della persona dal punto di vista biologico, psicologico e sociale

La Giornata internazionale dedicata alle persone con disabilità, che si celebra sabato, rappresenta un'occasione importante per la sensibilizzazione verso il tema di tutte le disabilità, e i problemi connessi, alla ricerca del superamento delle barriere, siano esse fisiche, sensoriali, cognitive, culturali o ambientali.

In quest'ambito, la Riabilitazione San Giorgio dell'Azienda ospedaliera universitaria rivolge i suoi servizi alla persona nella sua interezza bio-psico-sociale. Gli obiettivi della Riabilitazione del Sant'Anna, infatti, mirano da un lato a favorire il massimo recupero delle funzioni compromesse dalla patologia, qualunque ne sia la natura e l'origine; dall'altro a garantire alla persona disabile la massima indipendenza e partecipazione possibile alla vita sociale ed economica. Nella ricerca di questi obiettivi è necessario un uso coordinato di interventi medici, sociali, educativi all'interno di un percorso combinato, dove la riabilitazione medica si integra con la riabilitazione sociale.

Il San Giorgio vede la presa in carico di pazienti, sia in regime di ricovero ordinario, in Day hospital e ambulatoriale, con la definizione di un progetto riabilitativo individualizzato. Un progetto che prevede l'individuazione e attuazione di programmi riabilitativi da parte di un team di professionisti (fisiatri, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, operatori socio sanitari) che lavorano in stretta connessione gli uni con gli altri. Grande attenzione è riservata alla presa in carico della famiglia lungo l'intero percorso riabilitativo, con interventi di informazione, educazione, affiancamento e coinvolgimento attivo.

Attualmente sono presenti all'interno della Riabilitazione 70 posti letto, suddivisi in 2 Unità Operative: Medicina riabilitativa e Gravi cerebrolesioni. Qui vengono ricoverati circa 500 pazienti all'anno affetti da esiti di ictus, grave cerebrolesione acquisita, politraumi, lesioni midollari, neuropatie. A ciò si aggiungono le persone seguite dal Day hospital e da ambulatori dedicati, e colpite da innumerevoli altre patologie disabilitanti. Durante il ricovero ospedaliero, oltre agli interventi specifici di riabilitazione medica, vengono attivati percorsi di reinserimento a tutti i livelli: familiare, sociale, scolastico e lavorativo, in forte integrazione con enti e istituzioni territoriali. Vengono realizzati programmi specifici: la terapia occupazionale (alla ricerca della maggiore autonomia possibile nelle attività quotidiane), la 'Scuola  in Ospedale' (in collaborazione con l'Ufficio scolastico), la Riabilitazione professionale (in collaborazione con l'Istituto Don Calabria - Citta del ragazzo), l'attività sportiva personalizzata (insieme ai tecnici del Comitato paralimpico) e i programmi per la ripresa di vita indipendente (in collaborazione con l'Associazione Casa e lavoro). Fondamentale è anche l'interazione con realtà come Alice Associazione per la lotta all'ictus cerebrale, Volontari del sorriso, Pagliacci senza gloria, Associazione nazionale traumi cranici.

Un lavoro complessivo che punta al profondo rispetto delle diversità, esigenze, desideri e aspettative delle persone, nell'ottica del raggiungimento della miglior qualità della vita della persona. "In questa giornata – commentano Susanna Lavezzi, direttrice dell'Unità Gravi cerebrolesioni, e Antonella Bergonzoni, direttrice dell'Unità Medicina riabilitativa - auspichiamo una sempre maggiore consapevolezza della necessità di implementare la cultura dell'integrazione della persona disabile lungo tutto il percorso di cura".

Per l'Ausl l'Area della disabilità, che in tutto il territorio provinciale segue complessivamente 700 persone, nell'espletare le sue funzioni tende a promuovere la valorizzazione e la cura della salute delle persone adulte con disabilità. L'Unità operativa 'Disabilità adulti', all'interno del dipartimento Cure primarie, ha il compito di programmare, coordinare e monitorare tutti gli interventi a favore delle persone con disabilità adulta di età compresa tra i 18 ed i 65 anni, e non autosufficienti. Tra gli interventi prioritari vi sono la valutazione multidisciplinare dei bisogni della persona disabile, che permette l'accesso alla rete dei servizi socio-sanitari per disabili, la programmazione e la gestione delle attività che afferiscono al Fondo regionale della 'Non autosufficienza' per quanto concerne la popolazione disabile adulta, il coordinamento del passaggio alla rete della disabilità adulta dei minori, al compimento della maggiore età, e il coordinamento e sorveglianza dell’assistenza nei Centri residenziali e Semi-residenziali per adulti della Provincia di Ferrara.

L'attività di valutazione multidisciplinare, presente in ogni distretto, è tra le più rilevanti, ed è composta da un'assistente sociale, che può appartenere all'Azienda sanitaria o al Servizio sociale, da un educatore professionale-terapista della Riabilitazione psichiatrica e da un medico, appartenenti all'Azienda sanitaria. Una composizione che permette di valutare le varie dimensioni della persona con disabilità secondo il modello bio-psico-sociale e rappresenta un importante laboratorio di integrazione tra operatori con diverse professionalità e Servizi di provenienza. Il suo compito principale è valutare l'accesso alla rete dei Servizi della Disabilità adulta e impostare un progetto individualizzato, che si va a integrare con il progetto di vita delle persone con disabilità, tenendo in particolare conto delle sue aspettative e di quelle della sua famiglia. La complessa e articolata rete dei servizi si compone di centri residenziali, semi-residenziali e interventi di supporto domiciliare come assegni di cura, Servizi educativi ed assistenziali. Per accedere alla valutazione le persone con disabilità devono rivolgersi al Servizio Sociale del proprio territorio di residenza (di norma agli Sportelli sociali del Comune di riferimento) ove la richiesta viene accolta e poi valutata dall'assistente sociale competente dell'Area disabilità.

Grazie all'utilizzo di nuove risorse provenienti dai Fondi 'Dopo di noi' e 'Caregiver', dal programma 'Vita indipendente' e a quelle ancora più recenti dal Pnrr-Progetti per l'inclusione, i Servizi hanno potuto sperimentare e offrire alla persone con disabilità e alle loro famiglie piani di assistenza il più possibile individualizzati e rispondenti alle loro necessità. "Questa – sottolinea Stefano Menegatti, educatore professionale dell'Unità operativa Disabilità adulti - è la direzione che si vuole continuare a mantenere nei prossimi anni".

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