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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ambiente

Raccolta rifiuti, c'è lo studio di fattibilità: il porta a porta 'in house' costa oltre 29 milioni

Corrado Oddi (Rete Giustizia Climatica) in commissione: "Il servizio va ripubblicizzato"

La gestione in house della raccolta dei rifiuti nel Comune è stata al centro della seduta della quarta Commissione consiliare che si è riunita martedì pomeriggio. All'esame del gruppo di lavoro, in seno alla Commissione presieduta dal consigliere comunale del Movimento 5 stelle Tommaso Mantovani, lo studio di fattibilità prodotto da Unife. Alessandro Balboni, assessore all'Ambiente, ha sottolineato che lo studio di fattibilità per una gestione in house della raccolta dei rifiuti rappresenta "un primo passo per consentire al Consiglio comunale" un'importante scelta per il futuro sul tema. Enrico Bracci, docente ordinario di Economia aziendale di Unife, ha dunque presentato i risultati dello studio sulla fattibilità tecnico-economica della gestione in house, sottolineando l'importanza di elementi come le ipotesi e la prudenza "tutte le volte che si sviluppano stime".

Uno scenario ipotizzato, dunque, che oltre al porta a porta spinto si è spostato anche sulla modalità mista, indugiando su tre punti come la modellizzazione, la stima del costo e il fabbisogno finanziario relativo all'avvio della gestione. Giulio Giannerini, componente del gruppo di lavoro dello studio di fattibilità, ha aggiunto che "siamo partiti dall'analisi dell'attuale contesto", per compiere una ricostruzione analitica dell'attuale modello organizzativo e una definizione analitica dello scenario di progetto. L'analisi, in relazione all'attuale livello già avanzato di intercettazione differenziata di rifiuti conseguito e all'applicazione già a regime della tariffazione puntuale, è giunta alla considerazione che l'implementazione del porta a porta integrale non determina effetti di contrazione della produzione dei rifiuti, ma consente un miglioramento della qualità delle frazioni differenziate. In particolare, ha spiegato Giannerini che "per la plastica, la presenza di frazioni estranee si riduce dall'attuale 50% stimato al 20%", e "per la carta, la presenza di frazioni estranee si riduce dell'attuale 7% stimato al 5%". 

Lo studio si è quindi incentrato su un confronto fra i costi di gestione. Per la gestione porta a porta relativa a Hera la stima del costo, a invarianza dell'assetto societario, è risultata oltre 28 milioni di euro. Per la gestione porta a porta in house, la stima del costo è risultata oltre 29 milioni di euro, e per la gestione porta a porta mista in house, la stima del costo è risultata oltre 27 milioni di euro. La sintesi dello studio, definito da Alessio Stabellini, dirigente Servizio qualità ambientale del Comune di Ferrara, un "confronto diretto fra sistemi del tutto paragonabili", ha quindi portato alla conclusione che "l'estensione del modello porta a porta spinto tramite gestione in house porterebbe a un incremento del 10,44% rispetto all'attuale modello". Inoltre, "il fabbisogno finanziario per la costituzione e avvio di una gesione in house è stimata tra i 15,8 milioni di euro e i 13,5 milioni di euro", senza trascurare che "il finanziamento richiesto al Comune di Ferrara per la costituzione della società in house è stimato tra i 5,2 milioni di euro e i 4,5 milioni di euro".

Nel corso della seduta è intervenuto anche Corrado Oddi, della Rete Giustizia Climatica. Un intervento fondato su una corposa pubblicazione della realtà ambientalista dal titolo 'Per la ripubblicizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara'. Un documento che intende, nelle sue premesse, porre l'accento "sulle possibilità della ripubblicizzazione del servizio rifiuti a Ferrara", indicando in relazione alla situazione nella Regione Emilia-Romagna che "dei 57 Comuni/Distretti che stanno sotto i 100 kg/anno/abitanti equivalenti, 37 ricorrono alla tariffazione o alla tassazione svolta in modo puntuale e 20 a quella non puntuale. Se guardiamo poi alla modalità di raccolta, secondo la rilevazione effettuata dalla Rete rifiuti Zero Emilia-Romagna riferita sempre al 2020, 43 sono quelli che adottano la modalità di raccolta 'spinta' porta a porta, 9 quella mista tra raccolta porta a porta e raccolta stradale, 5 quelli a raccolta stradale. Se incrociamo questi dati, arriviamo a un risultato inequivocabile, e cioè che 31 sono le gestioni che si svolgono sulla base della matrice porta a porta/tariffa puntuale, 12 su quella porta a porta/tariffazione non puntuale, 8 su quella mista/tariffazione non puntuale, 5 su quella stradale/tariffazione puntuale e 1 su quella mista/tariffazione puntuale. Non ci vuole molto a concludere che il sistema che accoppia la tariffazione puntuale con la modalità della raccolta porta a porta è quello che produce i risultati migliori ai fini dell'abbattimento dei rifiuti residui, quelli da avviare a smaltimento".

L'analisi è proseguita, con la considerazione che "prendendo come riferimento i Comuni (e Distretti) che presentano il risultato 'virtuoso' di stare sotto i 100 kg/anno/abitanti equivalenti, è facile notare che 14 sono interessate da una gestione pubblica e le rimanenti 43 a una mista pubblico/privata, pari rispettivamente al 24,6% e al 75,4%. Nel momento in cui esaminiamo i 250 bacini che stanno sopra i 100 kg./anno/abitante, si evidenzia un ruolo preponderante delle gestioni miste pubblico-private, visto che le gestioni pubbliche sono 23, pari al 9,2% sul totale, e quelle miste pubblico-private 227, pari al 90,8%!". Un risultato che, a detta degli autori dello studio, "lascia intendere che le gestioni miste pubblico-private realizzano prestazioni peggiori rispetto a quelle pubbliche". La relazione ha dunque preso in esame i casi di Contarina nella provincia di Treviso, e di Alea nel territorio forlivese, giungendo alla conclusione che "esistono tutte le ragioni e le condizioni, anche dal punto di vista del costo economico, per arrivare alla ripubblicizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara: essa, in realtà, diventa così un tema squisitamente di volontà politica".

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