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Studio di ripubblicizzazione del servizio rifiuti, Rete Giustizia Climatica chiede che sia messo a disposizione della città

La realtà ambientalista, nello scorso novembre, incontrò i docenti incaricati per avanzare alcune riflessioni su impostazione e finalità del lavoro

Rete Giustizia Climatica s'interroga sugli sviluppi di uno studio di fattibilità relativo alla possibilità di ripubblicizzare il servizio dei rifiuti del Comune di Ferrara. Studio elaborato dall'ateneo estense, e presentato alla stampa in alcuni suoi risultati nello scorso febbraio dall'assessore comunale all'Ambiente Alessandro Balboni. A questo proposito, Rete Giustizia Climatica ha fatto notare che "tale studio avrebbe dovuto essere presentato al Tavolo partecipativo sul servizio rifiuti, costituito dall'Amministrazione comunale, dai consiglieri comunali e dalle Associazioni che sono interessate a tale tema. A esso si diede vita nel lontano 2018, con un'apposita delibera del Consiglio comunale del 22 ottobre di quell'anno, vigente ancora la precedente Amministrazione, con il compito appunto di studiare le possibili forme di gestione di tale servizio, essendo scaduta alla fine del 2017 la concessione ad Hera del servizio rifiuti del Comune di Ferrara. Si arrivò a tale decisione sulla base di una delibera di iniziativa popolare che raccolse più di 900 sottoscrizioni di cittadini nel corso dell'inizio del 2018 e, da allora, sia pure in modo stentato e certamente non convinto da parte della passata e dell'attuale Amministrazione, ha proseguito il suo lavoro fino a prima dell'estate scorsa, quando venne deciso, anche dopo l'approvazione di una mozione apposita in Consiglio comunale, di affidare all'Università di Ferrara lo studio di fattibilità volto ad approfondire la possibilità della ripubblicizzazione del servizio rifiuti e i modelli organizzativi a esso connessi".

La realtà ambientalista ha aggiunto "come Rete Giustizia Climatica Ferrara incontrammo i docenti incaricati di tale studio nel mese di novembre dell'anno scorso, avanzando le nostre riflessioni rispetto alle finalità e all'impostazione dello studio stesso. Siamo poi arrivati all'annuncio da parte dell'Amministrazione dell'inizio di febbraio e, da allora, nonostante le nostre sollecitazioni, anche pubbliche, nulla si è più mosso. Ci chiediamo quali siano le ragioni di questo perdurante silenzio e del fatto che, nonostante la delibera sopra richiamata del Consiglio comunale dell'ottobre 2018 prevedesse che esso sarebbe stato valutato dal Tavolo partecipativo, ciò non sia ancora avvenuto".

A destare ulteriore preoccupazione alla Rete Giustizia Climatica, la considerazione che "dalla fine del 2017, da quando cioè è scaduta la concessione a Hera della gestione del servizio rifiuti del Comune di Ferrara, esso continua ad essere svolto in proroga dalla stessa Hera, senza che si arrivi ad una decisione precisa sul suo futuro". Gli appartenenti alla realtà ambientalista, inoltre, hanno comunicato di essere "convinti dell'utilità della ripubblicizzazione per la cittadinanza e che essa sia assolutamente possibile, anche dal punto di vista delle risorse economiche da mettere in campo. L'utilità di questa scelta si evidenzia nel fatto che un'azienda pubblica, e non di natura privatistica come Hera, è quella che meglio risponde alla realizzazione di politiche di interesse generale sui temi ecologici e ambientali, dalla riduzione della produzione dei rifiuti alla minimizzazione dei rifiuti non riciclati, come dimostra l'esperienza di Alea Spa, azienda di proprietà pubblica che gestisce il servizio dei rifiuti urbani a Forlì e in altri 12 Comuni limitrofi, che ha sostituito proprio Hera in quelle realtà dal 2018". Rete Giustizia Climatica ha quindi ribadito l'importanza "che lo studio di fattibilità dell'Università venga messo pubblicamente a disposizione della città, che sia presentato al Tavolo partecipativo e alle Commissioni e al Consiglio comunale. In modo tale che si possa svolgere un dibattito serio e approfondito su una scelta che riveste una grande importanza per il futuro della città e dei servizi pubblici".

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