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Venerdì, 26 Aprile 2024
Festa della Repubblica

Festa della Repubblica, il sindaco Fabbri: "Grazie a chi opera nell'emergenza e a chi è presente in teatri di crisi"

Il primo cittadino ha omaggiato il docente Paolo Zamboni per le sue ricerche e le madri costituenti, aggiungendo che dietro le conquiste civili ci sono secoli di sacrificio e di impegno

Da un pensiero rivolto alle popolazioni alluvionate al ricordo del sisma in Emilia-Romagna. Diversi gli argomenti affrontati dal sindaco Alan Fabbri, nel corso del suo intervento in occasione della Festa della Repubblica. "L'anno scorso - ha sottolineato il primo cittadino - il 2 giugno è arrivato a pochi giorni dal ricordo dei dieci anni dal sisma. Un ricordo che ha visto l'arrivo in Emilia del presidente Sergio Mattarella. Nel 2012 la parata del 2 giugno, a pochi giorni dalle scosse, venne dedicata proprio ai terremotati. Quest'anno, purtroppo, la ricorrenza arriva a pochi giorni dall'alluvione che ha ferito profondamente la Romagna. Il primo pensiero è oggi per le popolazioni colpite. Ci rivolgiamo, in particolar modo, agli amici di Faenza. Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di sentire il collega Massimo Isola, che di Faenza è sindaco. A Ferrara abbiamo avviato una campagna di raccolta fondi per il sostegno a quella terra così duramente colpita. E, nella comunanza della tradizione del Palio, le contrade di Ferrara hanno, a loro volta, raccolto fondi per i faentini. C'è anche chi ha prestato servizio volontario spalando fango e sostenendo gli alluvionati con attività sul campo". 

Alan Fabbri ha aggiunto che "la festa della Repubblica deve essere festa di un Paese solidale, che guarda ai territori, soprattutto in momenti di particolare bisogno e necessità, come quelli attuali. Si era parlato, l'anno scorso, di festa di Rinascita. E' questa l'occasione per ricordarci che non potrà esserci Rinascita fino a che non si uscirà dai meccanismi dell'emergenza continua. E' questa anche l'occasione per ribadire con forza il nostro grazie a chi opera nell'emergenza, a chi opera per la pace, a chi è presente in teatri di crisi per sostenere le popolazioni in pericolo. Alcuni dei protagonisti sono rappresentati qui e saranno rappresentati oggi a Roma, nel consueto appuntamento con le celebrazioni ufficiali: le forze armate italiane, tutte le forze di polizia della Repubblica, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana".

Un cenno, inoltre, alle "condizioni che hanno reso possibile la nascita della Repubblica. Condizioni create dal sacrificio e dall'impegno di donne e uomini che hanno creduto, a volte a costo della vita, in un Paese libero e democratico e che hanno lottato perché questo sogno si avverasse. Gli italiani deportati nei lager nazisti riceveranno oggi le medaglie d'onore del presidente della Repubblica: la memoria continua del dramma che ha attraversato l'umanità nel 'secolo breve' del Novecento ci aiuta, anche oggi, a fissare nella mente le difficili tappe e il difficile percorso della nascita della Repubblica. Desidero inoltre sottolineare un aspetto: poiché, come dice la Costituzione, l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, nella festa della Repubblica il riferimento al valore del lavoro è doveroso e fondamentale. Per questo oggi si consegnano i riconoscimenti a chi ha fatto della propria professione, e che ha testimoniato con la propria vita, il valore dell'impegno, la volontà di costruire un futuro migliore, il desiderio di realizzare le condizioni per una vita migliore per tutti. Un omaggio particolare sarà assegnato al professor Paolo Zamboni, che voglio ricordare per i suoi studi, le sue ricerche, per la speranza che ha portato nell’affrontare patologie gravi".

Il primo cittadino ha evidenziato che "quella di oggi è anche una giornata di riflessioni, in ordine al grado di compiutezza della Repubblica e del sogno che ha animato la ricostruzione post bellica. Di riflessioni dobbiamo parlare per non lasciare che i repentini cambiamenti globali travolgano il Paese. Mi piace inoltre ricordare che il 2 giugno 1946 ha segnato un altro momento fondamentale, perché in quella data tutte le donne italiane poterono recarsi alle urne ed essere elette in elezioni politiche. Fa un certo effetto pensare che questo diritto - che pare scontato, ovvio, evidente - sia nato, nel nostro Paese, solo 77 anni fa, ma la storia ci insegna che dietro le conquiste civili ci sono, a volte, secoli di battaglie, di sacrificio e di impegno. Ci sono grandi donne e grandi uomini che hanno seminato il cambiamento positivo. Gli studenti, oggi protagonisti, ce lo ricordano grazie al percorso che hanno approfondito, dedicato alle  madri costituenti. L'augurio a voi, che rappresentate il futuro, è che dalla storia possiate trarre le solidi radici per giudicare il presente e per costruire il domani. Buon 2 giugno a tutti!".

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