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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Feris, le ragioni del ‘sì’: numeri e caratteristiche del progetto secondo chi lo realizzerà

Marco Da Dalto (Ar.Co. Lavori) spiega, attraverso i dati, tutti i vantaggi dell'operazione

“Feris è un progetto ‘sopra le parti’, che genera valore reale per i ferraresi, e rappresenta un salto di qualità nella progettazione”. Dopo mesi di polemiche e manifestazioni, ecco la voce di Marco Da Dalto (Ar.Co. Lavori), responsabile del progetto. Ovvero di chi si occuperà concretamente della realizzazione di un’idea di futuro che, sin dalla sua nascita, ha fatto molto discutere.

In tal senso, è stato definito un nuovo documento programmatico che “modifica il precedente perimetro di intervento, definisce e rafforza i rilevanti elementi di beneficio pubblico che si creeranno per la città e per la comunità”. In buona sostanza, si spiegano le ragioni del ‘sì’. Sia a livello descrittivo, sia numerico. Rapidamente, è bene ricordare che il progetto verte su tre pilastri: la riqualificazione della ex caserma Pozzuolo del Friuli, la costruzione di un ipermercato in via Caldirolo e la bonifica dell’area di via Volano (con parco e parcheggio).

Le principali linee programmatiche, in sintesi, affermano che “si riduce l’indice edificatorio, realizzando 7.234 metri quadrati in meno di superficie utile, si rinaturalizzano 12.812 metri quadrati di aree, vengono resi di nuovo permeabili 60.484 metri quadrati di tessuto urbano cementato, si recuperano 14.580 metri quadrati di edifici identitari situati nel centro storico della città, si bonificheranno 78.622 metri quadrati di aree e si restituiranno a Ferrara 41.792 quadrati di attrezzature e spazi collettivi”.

Inoltre, sempre secondo il responsabile, “Feris si svilupperà attraverso una progettazione sostenibile che genererà 700 posti letto per studenti (la ex caserma) e 400 nuovi posti di lavoro (di cui la metà l’ipermercato di via Caldirolo). Complessivamente, oltre a dare nuova vita a parti di città in stato di abbandono e degrado, l’intervento apporta anche un beneficio economico alle casse comunali di oltre 8,2 milioni di euro, di cui 2,55 milioni in denaro”.

Poi la questione vira sotto il punto di vista politico. “Siamo consapevoli – conclude Da Dalto - che per far fare questo salto di qualità alla città il privato deve poter collaborare con una controparte politica visionaria e coraggiosa, come si è dimostrata essere l’attuale amministrazione e soprattutto il sindaco. Fabbri non si è lasciato trascinare dalle polemiche sterili di chi non ha a cuore la crescita della città e ha sempre sostenuto che Ferrara merita quest’opportunità”.

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