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Martedì, 30 Aprile 2024
Letteratura

Dall'esaltazione del bello alla ricerca delle dissonanze della realtà, la testimonianza sociale del poeta

Nella Giornata mondiale della poesia, l'autrice Carla Sautto Malfatto racconta la forza espressiva di questa forma d'arte

"Non esiste una cosa più poetica di un'altra. Avete capito? La poesia non è fuori, è dentro!", recitava in un celebre monologo il personaggio interpretato da Roberto Benigni nel film 'La tigre e la neve', nei panni di un docente di letteratura italiana, intento a invitare i suoi allievi a cercare bene le parole perché "la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere".  Momento intimo nella sua creazione e, in un certo senso, corale nella sua condivisione, il componimento poetico attraversa periodi storici diversi pur mutando nelle forme e nelle suggestioni. E proprio nella Giornata mondiale della poesia, abbiamo ascoltato un'autrice ferrarese che continua a dedicare il proprio tempo alla ricerca espressiva. Carla Sautto Malfatto è poetessa, scrittrice e pittrice, collabora con varie riviste di cultura e, in ambito artistico e letterario, ha ottenuto numerosi riconoscimenti.

Dalla sua prospettiva, la poesia è più efficace a raccontare le armonie o le dissonanze della realtà?
"La poesia si ricollega a un intenso stato d'animo, suscitato da un evento esterno o interno alla persona, e ne è l'espressione. E' dettata da un bisogno esplosivo e improvviso, e per qualcuno è l'unico modo per comunicare adeguatamente la propria emozione. E' il catturare, talvolta, anche solo un istante. O, mentre la si compone, sollecitati da un'impellenza, è giungere a registrare qualcosa di repentino e consequenziale, oserei dire ancora prima di pensarlo coscientemente. Dipende dunque da ciò che in quel momento sovverte la nostra quotidianità; rispecchia la personalità e le esperienze di ciascuno; la propensione all'ottimismo, al pessimismo. Credo in sintesi che la poesia sia ugualmente efficace nel raccontare le armonie come le dissonanze, filtrate dalla sensibilità di chi scrive. Credo sia efficace quando è una buona poesia".

Ricorda la prima volta che ha assecondato l'ispirazione e l'ha tradotta in versi?
"Ero abbastanza giovane e compresi subito la difficoltà di scrivere in versi. Ancora lo penso, e più di allora".

Quanto è cambiato oggi il processo creativo che la induce a comporre una poesia rispetto alla prima volta?
"Il processo creativo cambia con me, è conforme alle mie esperienze, mi rispecchia. La mia poesia - come la mia narrativa e la mia pittura - ha le mie rughe, i miei sorrisi, i miei dispiaceri, le mie vittorie, le mie sconfitte. Anni fa componevo in modo diverso, usavo un ritmo diverso, espressioni diverse. Non so quali siano le mie poesie migliori. Mi piace pensare che potrei sempre migliorare. Sicuramente, questo è il mio obiettivo".

C'è un'età nella quale l'attrazione esercitata dalla poesia è più intensa?
"Penso dipenda dalla sensibilità e dal bisogno individuale, non dall'età. L'accostarsi alla poesia, dopo l'obbligo scolastico, può essere anche frutto di un caso. Vi sono adulti che non ne sentono la necessità, ma non per questo sono meno sensibili. Vorrei anche puntualizzare che, secondo la mia esperienza, chi nasce con un talento per una qualsiasi forma d'arte, non è una persona migliore di altri, ma possiede una sensibilità specifica per quella forma d'arte, non una sensibilità in assoluto come individuo, che potrebbe avere o meno".

Nella società contemporanea, c'è spazio per una funzione sociale del poeta?
"Ogni volta che si esalta e si difende ciò che è bello e giusto, e ogni volta che si condanna ciò che è male e sbagliato, si offre una testimonianza importante e necessaria".

Ci sono periodi storici che possono fare a meno della poesia?
"Vi sono periodi storici in cui è difficile se non impossibile esercitare qualsiasi forma d'arte, quando si è concentrati nel bisogno primario di salvare la propria vita e quando non c'è libertà di espressione. Questo non vuol dire che si può fare a meno della poesia, e anzi, coltivarne il ricordo e la necessità diventa eroico. Noi non siamo fatti di sola materia, ma anche di spirito. Lo spirito richiede un nutrimento, e uno di questi 'cibi', tra i tanti, è la poesia".

Come immagina il futuro della poesia nelle nuove generazioni?
"Al passo con i tempi. Ci saranno nuove forme compositive, come ce ne sono già, come ci furono in passato. Si unirà ad altre forme d'arte. Nasceranno sempre persone che possiederanno istinto e talento per la poesia, che la coltiveranno con il necessario rigore e che vi imprimeranno il loro stile. Sarà molto interessante, un arricchimento".

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