Covid, una messa in memoria delle vittime in Rsa e negli ospedali
L'arcivescovo Gian Carlo Perego celebrerà la funzione religiosa nella Cattedrale
Nel pomeriggio di lunedì 15 aprile alle 18, nella Cattedrale di Ferrara l'arcivescovo Gian Carlo Perego celebrerà una santa messa in memoria e in suffragio delle centinaia di vittime da Covid-19, morte in Rsa e in ospedale. L'invito a partecipare è rivolto a tutti i cittadini.
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"A questi anziani, vittime innocenti che chiamano 'gli invisibili' o 'i dimenticati' di una strage nascosta , morti tragicamente in solitudine e isolamento e con la paura nel cuore e nell'anima, crediamo – hanno dichiarato i familiari –si debbano offrire preghiere e intenzioni in una celebrazione collettiva e pubblica. Un riconoscimento nella Casa di Dio condiviso dalla comunità tutta, unita e partecipe".
Un momento di ricordo, dunque, a quattro anni di distanza dalla pandemia, sul solco delle parole del pontefice, che nel dicembre del 2020 ha ricordato che gli "occhi smarriti degli anziani che raccontano il timore per una vita che si spegne, che in altri momenti sarebbe naturale, ma che oggi in questi giorni di tanta sofferenza ha un non so che di ingiusto e tragico. E' impossibile stringere la mano di chi si è amato tutta la vita, regalare una parola da conservare nel cuore. Nulla di tutto questo si può vivere".
Da qui al sostegno e al conforto alle famiglie che hanno subito dei lutti. "Sarebbe importante, per trovare un senso – hanno continuato i familiari – che quanto accaduto ci insegnasse a prenderci cura degli altri, a farci accorgere che 'gli altri' esistono, a ricordarci di essere persone e cittadini di una comunità sociale, in cui si sentiamo parte, perché quanto successo non ci travolga o divida, piuttosto ci scuota per trovare noi stessi, un'umanità da riscoprire, insieme". La Cattedrale di Ferrara, dunque, come simbolo di una rinascita dopo il terremoto, oltre che "una possibilità riuscita, e anche per questo la Santa Messa tra le sue sacre mura si arricchirà certamente di tanti doni, e per questo ringraziamo il nostro arcivescovo che ci ha accolto, come vero pastore del suo popolo", hanno concluso i familiari.
