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Case residenza per anziani, Fabbri: "Appoggiamo la richiesta dei sindacati di sospendere la delibera che fa impennare le rette"

Il sindaco di Ferrara e presidente della Conferenza territoriale socio sanitaria è intervenuto sul tema

"Abbiamo scelto di non partecipare al voto per prendere nettamente le distanze dall'ennesima decisione sbagliata e iniqua della Regione Emilia Romagna che, sempre più spesso in questo periodo, va a penalizzare i cittadini e i loro diritti". Alan Fabbri, sindaco di Ferrara e presidente della Conferenza territoriale socio sanitaria è intervenuto sulla seduta, che prevedeva da parte dell'organismo una "valutazione sulla data di decorrenza" in merito agli aumenti delle rette delle Case residenza per anziani.

"Abbiamo voluto chiarire bene la nostra posizione - ha continuato Fabbri - decidendo di non votare: non prendiamo parte a una decisione sbagliata e non condivisa che danneggia tante famiglie e i più fragili. Non ne saremo complici. Rimandiamo al mittente il contentino della Regione sulla scelta della data di decorrenza e appoggiamo in pieno la richiesta dei sindacati di sospendere la delibera che fa impennare le rette delle Cra, invitando il presidente Bonaccini e i suoi a trovare altre forme di copertura dei costi, se necessario". 

Ferrara, come dichiarato dal sindaco, per esprimere la distanza dai contenuti della proposta regionale non ha partecipato al voto del testo e hanno seguito la stessa strada i Comuni di Bondeno, Copparo, Fiscaglia, Lagosanto e Vigarano Mainarda. Jolanda di Savoia, come Comune, era assente al momento del voto, mentre Masi Torello era assente durante l'intera seduta.

"La delibera regionale - ha spiegato Fabbri - che peraltro sarebbe passata comunque perché la Ctss non ha il potere di fermarla, chiedeva ai sindaci di decidere se far partire gli aumenti dall'1 gennaio o dall'1 febbraio. Per noi non va bene nessuna delle due date. Gli aumenti non ci devono essere e la soluzione di eventuali problemi va condivisa in modo molto più ampio e concreto, se la Regione vuole dare davvero voce ai territori. La delibera è un atto sbagliato e molto pesante per la vita quotidiana di tante famiglie che hanno un nonno, uno zio o un altro parente anziano di cui occuparsi. Oltre all'aspetto economico e politico va a toccare un aspetto umano: un aumento da quasi 1500 euro all'anno per molti può essere insostenibile e fare la differenza tra il poter o non poter garantire a un proprio caro la migliore assistenza. E questo è un fatto molto grave".

Il presidente della Ctss ha sottolineato che "inoltre questi aumenti non solo peseranno sulle famiglie con un anziano a carico ma finiranno per pesare su tutti, perché ogni Comune dovrà provvedere a sostenere i propri cittadini in difficoltà, visto che si tratta di servizi quasi sempre indispensabili. Quindi il concetto è sbagliato due volte: in senso umano e sociale e anche nell'ottica della sussidiarietà tra gli enti che viene stravolta mentre a impoverirsi saranno le casse comunali".

Da qui all'annuncio dell'appoggio del Comune di Ferrara all'appello delle sigle sindacali: "Appoggiamo in pieno per tutte queste ragioni l'appello delle sigle sindacali Cgi, Cisl e Uil espresso con una nota messa a verbale della Ctss di oggi. Chiediamo alla Regione di sospendere la delibera fino alla conclusione di un vero confronto con le parti interessate e di recuperare altrove, e non nelle tasche dei cittadini o nelle casse dei Comuni, i fondi a copertura di un servizio tanto essenziale", ha concluso Fabbbri.

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