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L'Arcidiocesi al sindaco: "Alla Caritas il vescovo offre la 'sua casa' a chi bussa"

Nel 2023 sono stati 1842 i beneficiari del servizio di distribuzione alimenti: 613 nuclei familiari

"Se qualcuno non se ne fosse accorto, il Palazzo Arcivescovile non solo non è una reggia ma, da alcuni anni, è un cantiere in restauro per i lavori di messa in sicurezza a motivo dei danni da terremoto, come scritto con estrema chiarezza nel cartello allo scalone d'ingresso. Magari se ne poteva accorgere da tempo almeno chi dovrebbe frequentare la Reggia di fronte… Comunque sia, la casa del vescovo è la Diocesi, e la Caritas è il luogo in cui il Vescovo offre la 'sua casa' a coloro che bussano". E' affidata a una nota proveniente dall'Arcidiocesi la replica alle parole del sindaco rivolte a monsignor Perego dei giorni scorsi. Una nota, nella quale viene descritta "una sintetica presentazione della 'sua casa”, per chi vorrà leggerla senza pregiudizi, faziosità, odio sociale, interessi elettorali".

L'Arcidiocesi ha ricordato che "l'impegno della Caritas diocesana di Ferrara-Comacchio a sostegno dei più bisognosi avviene attraverso la promozione di servizi di assistenza e accoglienza nei quali l'attenzione ai bisogni materiali dei poveri si associa sempre alla cura delle relazioni, in una dimensione di comunità che coinvolge la Chiesa locale e la società civile, per educare alla solidarietà e costruire insieme una città più giusta e accogliente. Nell'azione sociale delle Caritas assume una rilevanza fondamentale la partecipazione, personale e diretta, alle opere di Carità. I servizi della Caritas sono la casa comune in cui chiunque può mettersi all'opera e accettare la provocazione: aiuta i poveri tu, a casa tua, creando una dimensione nostra di quotidianità e prossimità, in cui la carità diventa agibile in modo semplice e concreto".

Da qui ad alcuni numeri: "Nell'anno 2023, ha assistito complessivamente 1842 beneficiari tramite il servizio di distribuzione alimenti (pacco mensile) per un totale di 613 nuclei famigliari composti, per la maggioranza, da genitori di età relativamente giovane con 3 o più minori a carico. La composizione dei nuclei risulta essere abbastanza eterogenea per nazionalità ed età dei componenti, rimane tuttavia invariato il trend per il quale sono le donne ad assumere il ruolo di capofamiglia. Ben 954 tessere Caritas risultano infatti essere intestate ad una donna. Questo servizio, data la sua non immediata fruibilità, è richiesto per oltre il 90% da nuclei che dispongono di un alloggio, ma non hanno risorse sufficienti per arrivare in autonomia alla fine del mese".

Nel dettaglio, "il servizio di guardaroba sociale si rivolge prevalentemente a persone attualmente senza dimora e/o domiciliate presso uno dei dormitori attivi sul territorio ferrarese. Nel 2023 si sono rivolte al servizio 185 persone, in prevalenza uomini (106) con cittadinanza non italiana. Come già riscontrato per la distribuzione viveri, la fascia di età che maggiormente richiede assistenza risulta essere relativamente giovane: si registra un picco nella fascia di età compresa tra 41 e 50 anni seguita immediatamente dalla fascia 31-40. Presso il Centro Caritas è attiva anche una mensa sociale ad accesso libero (non è prevista alcuna procedura di identificazione dell'utenza che ne usufruisce) aperta sette giorni su sette, festività comprese, per colazione e per pranzo. La mensa, gestita da squadre di volontari sia per la preparazione che per la distribuzione dei pasti, nel corso del 2023 ha servito complessivamente 9.100 colazioni e 36.400 pranzi".

La nota ha aggiunto che "la Caritas è impegnata in attività di accoglienza diretta in collaborazione con la Prefettura, i Servizi Sociali territoriali e/o pronta accoglienza in emergenza. Attualmente, sia presso la struttura di Casa Betania sia in gruppi appartamento autonomi, sono accolti in totale 200 nuclei (donne sole e/o famiglie mono genitoriali al femminile) e 60 bambini in età 0-8 anni. In supporto agli accolti, nel progetto di accoglienza, è previsto anche un supporto psicologico, un'assistenza legale, un accompagnamento per la durata del progetto di un'assistente sociale. Per gli ospiti che necessitano di apprendere la conoscenza della lingua italiana, è attiva una scuola di italiano presso la sede stessa dell'Ente composta da un insegnante e da diversi volontari".

L'Arcidiocesi ha sottolineato che "l'ambulatorio medico Caritas, gestito in collaborazione con l'Azienda Usl di Ferrara, conta ad oggi 15 medici e 3 infermieri che sostengono le diverse attività degli ambulatori medici che sono principalmente concentrate in medicina di base, ginecologia, pediatria, neurologia, ecografia e attività infermieristiche. Tutte le attività svolte presso gli ambulatori si rivolgono prevalentemente a persone senza fissa dimora e/o stranieri impossibilitati ad ottenere assistenza medica", evidenziando che "a partire dal 2022 la Caritas gestisce l'Emporio presente all'interno della Casa circondariale di Ferrara e ha continuato tale impegno anche nell’anno 2023 assistendo 188 detenuti (46% italiani, 54% stranieri) per un totale di 2165 accessi. L'Emporio è una risorsa fondamentale per quei detenuti che, in mancanza di risorse economiche proprie e/o di familiari all’esterno che possano prestare loro assistenza, avrebbero un accesso limitato a beni di prima necessità  come abbigliamento, prodotti per la pulizia personale (shampoo, bagnoschiuma e dentifricio) prodotti per  la pulizia degli spazi e alimenti".

La nota dell'Arcidiocesi ha comunicato che "parallelamente all’assistenza all'interno della Casa circondariale, presso il Centro San Giacomo di via Arginone 165, la Caritas offre accoglienza a detenuti che potrebbero beneficiare di misure alternative alla detenzione, ma che sono sprovvisti di un alloggio proprio nel quale scontare il periodo di detenzione sino a fine pena. Oltre all'accoglienza, per questi detenuti, è prevista l’attivazione di un tirocinio lavorativo di inclusione sociale presso la sede della Caritas per facilitare il loro reinserimento lavorativo  una volta tornati in libertà", evidenziando che "presso il centro Caritas sono attive altre modalità di assistenza dedicate sia a chi può o beneficiare di misure alternative alla detenzione (possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità o periodi di messa alla prova presso la sede Caritas) sia a chi gode del beneficio di semi-libertà (possibilità di uscire di giorno in orari prestabiliti per svolgere attività presso l'Ente, ma obbligo di rientrare presso la Casa circondariale al termine di tali attività)".

L'Arcidiocesi ha concluso che "in collaborazione con la Fondazione Fornasini prenderà presto avvio un nuovo progetto: Crescere Insieme. Un progetto dedicato a bambini tra 0 e 6 anni, che ha come finalità quella di favorire lo sviluppo fisiologico del bambino sostenendo la madre migrante nel suo accudimento e che rappresenta per  noi una sfida ed un investimento per il futuro. Infatti nell'attività dei nostri ambulatori sono stati rilevati elementi di fragilità delle madri e difficoltà dei bambini in diversi ambiti del loro sviluppo che incidono pesantemente al momento dell'ingresso in ambito scolastico".
 

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