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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Riabilitazione, Ferrara Cambia: "La Regione tuteli un centro d'eccellenza"

Carità ha ricordato il ruolo di riferimento del San Giorgio nella Rete riabilitativa

"Dobbiamo alzare gli scudi, tutti insieme: non c'è altra scelta. Il centro di riabilitazione San Giorgio è un'eccellenza del nostro territorio, riconosciuta a livello nazionale, e la Regione vorrebbe depotenziarlo? O smantellarlo? Sono incredulo e molto preoccupato per le notizie che stanno circolando in questi giorni sul destino del centro". A parlare il consigliere comunale e provinciale Francesco Carità. 

"E' stata portata all'attenzione dei cittadini e della stampa - ha aggiunto l'esponente di Ferrara Cambia - anche una petizione iscritta al portale Change.org che in un paio di giorni ha raccolto tremila firme con lo slogan "Salviamo la riabilitazione 'San Giorgio' per i pazienti di tutta Italia!', per tutelare questo polo importantissimo visto che tante voci e notizie sulla stampa lo danno prossimo alla chiusura. L'idea ci infonde un'amara preoccupazione e occorre far sentire un dissenso unanime contro questa ipotesi scellerata".

Carità ha sottolineato che "con la sua attività di oltre 40 anni il centro San Giorgio è una testimonianza di sanità pubblica di altissima qualità", oltre a ricordare come "l'esperienza ferrarese sia stata pioniera dell'intera riabilitazione italiana e continui a essere riferimento nella Rete riabilitativa per le gravi cerebrolesioni, con i suoi professionisti altamente specializzati, e di come la sua collocazione nel polo ospedaliero di Cona consenta di attingere anche alle risorse di altri reparti con spirito di collaborazione e in nome della multidisciplinarietà di cui pazienti e famiglie necessitano, in ciascun programma riabilitativo fortemente personalizzato".

Il consigliere ha evidenziato che "la Regione Emilia-Romagna dovrebbe infatti tutelare e cercare anzi di valorizzare e investire su un centro come quello di Ferrara, che è polo di riferimento per la riabilitazione in tutta Italia, invece di pensare al depotenziamento anche se solo nel periodo estivo. Ipotesi di un futuro nero per il servizio sanitario e ospedaliero locale, che avrebbe una ricaduta impressionante soprattutto sul nostro territorio: privati per alcuni mesi di un servizio di qualità, su cui abbiamo potuto contare da decenni, una simile prospettiva obbligherebbe i ferraresi in primis a rivolgersi altrove. Considerando che il centro analogo più vicino è a Imola le complicazioni, in situazioni personali sanitarie già complicate o compromesse, diventano quasi inaffrontabili per i pazienti e le loro famiglie".

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