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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ambiente / Comacchio

Rete a tutela dei daini: "Gli incidenti con la fauna selvatica sono azzerabili con dissuasori e metodi ecologici"

Continua la protesta delle Associazioni che evidenziano l'efficacia di cartellonistica e limitatori di velocità

Ai daini della pineta di Classe e di Lido di Volano "vengono imputati danni che nella realtà si rivelano inconsistenti o prossimi allo zero, e comunque del tutto prevenibili con misure adeguate". A parlare sono i volontari della Rete di associazioni a tutela daini degli animali. "I daini - sottolineano i volontari - vengono accusati di danni all'agricoltura (ma un'accurata ricerca delle associazioni ha portato alla luce richieste per risarcimento danni vicine allo zero in entrambe le province di Ravenna e Ferrara, a fronte peraltro di esigue domande di fondi per la prevenzione di danni ai campi coltivati); i daini vengono addirittura ritenuti responsabili di incidenti ferroviari (salvo ammettere che non si possiedono dati in proposito, e del resto nel 2014 l'investigazione dei volontari portò alla luce un documento in cui tali incidenti – di cui già allora si accusavano i daini- ammontavano a zero) e incidenti stradali".

Un argomento intorno al quale la Rete ricorda che "da quasi dieci anni si chiede con determinazione l'installazione di dissuasori efficaci lungo le strade che costeggiano un Parco naturale – metodo di prevenzione ed azzeramento degli incidenti da fauna selvatica, come ammesso dalla stessa Regione -, nonché di cartellonistica adeguata e limitatori di velocità. Dopo mail bombing, proteste di ogni genere, decine di interrogazioni sul tema, al momento della richiesta di attivazione per un Piano regionale per la sicurezza stradale con il coordinamento degli Enti preposti, la Regione presenta (anche in data recentissima) numeri tesi a minimizzare la questione (il 'Piano Faunistico Venatorio Regionale 2018-2023' non ha presentato particolari criticità sul tratto di strada oggetto di interrogazione'). Lo ribadiamo, per l'ennesima volta: pur parlando di numeri percentualmente bassissimi, gli incidenti in cui viene coinvolta la fauna selvatica sono del tutto azzerabili con dissuasori e metodi ecologici, e non condannando a morte animali innocenti".

Sul "trasferimento del cervo della Mesola, ricordiamo che il rischio estinzione derivò dal taglio indiscriminato di alberi nel primo dopoguerra, e che il daino, suo antagonista almeno su base teorica visto che la maggior parte degli studi sul tema sono stati eseguiti in cattività, fu reintrodotto nel Boscone ad opera del Corpo Forestale dello Stato fra il 1957 ed il 1965; ora i daini in quelle zone sono nel mirino dei cacciatori. Prima pochi, poi troppi, poi ancora fastidiosi per i cani dei cacciatori, l'uomo comunque si arroga il diritto di disporre della vita (anzi della morte) di esseri innocenti. L'introduzione del cervo nella pineta di Classe è il primo passo per l'eliminazione del daino? E poi, toccherà ai lupi senza più risorse alimentari?", chiedono i volontari, evidenziando che "i cittadini e le associazioni che da anni si battono per la salvezza dei daini di Classe e di Lido di Volano chiedono, molto semplicemente, che la Regione e gli Enti preposti mettano da parte trucco e belletti 'green' che non ingannano più nessuno, e che diano un esempio di civiltà rendendo sicure le strade attorno al Parco con pochi e sensati accorgimenti ecologici".
 

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