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Dalla rete ferroviaria all'ambiente, firmato l'accordo sui Fondi di sviluppo e coesione

Sbloccati 600 milioni di euro di investimenti per il territorio regionale. Balboni: "Benefici anche per il nostro Comune"

Anche il Comune di Ferrara, rappresentato dall'assessore Alessandro Balboni, ha preso parte nella mattinata di mercoledì 17 gennaio, all'incontro a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, per la firma da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del presidente della Regione Stefano Bonaccini dell'accordo sui Fondi di sviluppo e coesione. Presente anche il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. 

"La sottoscrizione dell'accordo tra Governo Meloni e Regione Emilia-Romagna di questa mattina - ha evidenziato l'assessore comunale all'Ambiente Alessandro Balboni - è una notizia molto positiva per Ferrara. La stretta di mano tra il premier Meloni e il presidente Bonaccini sblocca 600 milioni di euro di investimenti per il territorio regionale, ma con benefici anche per il nostro Comune. Infatti, una quota consistente dei Fondi di sviluppo e coesione serviranno a co-finanziare, insieme a Regione e Comune di Ferrara, il progetto 'Look Up' che la nostra Amministrazione ha presentato per dare applicazione all'Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile. Nello specifico si parla di rigenerazione urbana del centro cittadino, con il recupero in chiave verde e sostenibile di piazza Travaglio e piazza Gobetti, della riqualificazione e rilancio del Museo di Storia naturale, della creazione di un polo della musica e della creatività ai Bagni Ducali, di nuove piste ciclabili, dell'ottenimento della completa accessibilità del tratto sud delle Mura, dell'incremento delle aree verdi e della promozione della creatività e della formazione digitale. Tutti  interventi che renderanno più bella Ferrara, recuperando spazi e luoghi degradati, ma che fanno parte della sua identità. Si parla di una cifra consistente, quasi dodici milioni di euro, finanziati da Comune, Regione e anche dai fondi oggetto dell'accordo di stamattina tra Meloni e Bonaccini".

Seicento milioni di euro per l'ambiente, dal contrasto alla prevenzione del dissesto idrogeologico, per potenziare la rete ferroviaria e della viabilità, con attenzione particolare ai territori colpiti dall'alluvione dello scorso maggio, per la rigenerazione delle città, con un forte stop al consumo di suolo, e per lo sviluppo delle aree montane e interne. E poi per i giovani, dall'edilizia universitaria alla formazione, dalla ricerca all'attrattività dei talenti, fino agli impianti sportivi. Un piano di interventi strategico e risorse che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la programmazione condivisa coi territori, ha deciso di impiegare per lo sviluppo e la crescita sostenibili, rimuovendo il più possibile squilibri economici e sociali.

Dei fondi complessivi attribuiti alla Regione (588 milioni), 107,7 milioni sono già stati assegnati a titolo di anticipazione a fine 2021 e sono già stati destinati al finanziamento di interventi con immediato avvio dei lavori per l'ammodernamento della rete ferroviaria regionale, la manutenzione della rete stradale provinciale e il contrasto al dissesto idrogeologico. Queste risorse, attraverso il meccanismo del cofinanziamento, hanno già attivato investimenti complessivi pari a oltre 195 milioni. 

La quota maggiore di risorse Fsc, pari a 480,6 milioni di euro, servirà ora per ulteriori interventi sul fronte del contrasto e della prevenzione del dissesto idrogeologico, per il potenziamento delle infrastrutture viarie, il rafforzamento dell'edilizia universitaria, la realizzazione di spazi per la formazione terziaria, la qualificazione degli impianti sportivi, la rigenerazione urbana, lo sviluppo sostenibile delle città e delle aree montane e interne. Parte della dotazione sarà inoltre utilizzata per cofinanziare gli investimenti e le azioni dei Programmi europei, sui quali la Regione Emilia-Romagna sta procedendo speditamente. Scelte coerenti con la programmazione strategica regionale, condivisa con il Patto per il lavoro e per il clima, che si pongono in una logica di integrazione e di complementarità da una parte con i programmi regionali finanziati dai fondi europei e dall'altra con le opportunità offerte dal Pnrr. L'Accordo individua interventi puntuali, come quelli rivolti alla sicurezza del territorio, e altre linee di azione da attuare attraverso procedure negoziali, bandi e manifestazioni di interesse rivolti agli Enti locali. Sulla base dei cofinanziamenti attualmente previsti, le risorse Fsc complessivamente programmate attiveranno investimenti per un minimo di 800 milioni di euro.

"Da tempo - ha evidenziato il presidente Bonaccini - in linea con il Patto per il lavoro e per il clima, avevamo condiviso con Province, Comuni e rappresentanze economiche e sociali le priorità e gli interventi da attuare, e con la firma di oggi (mercoledì 17 gennaio, ndr) il sistema regionale è finalmente nelle condizioni di poter avviare investimenti in ambiti cruciali, dalla messa in sicurezza del territorio alla rigenerazione urbana, per una crescita sostenibile, la buona occupazione e l'innovazione. Ringrazio quindi la presidente Meloni e il ministro Fitto per l'intesa. Il programma che andremo ad attuare è già stato condiviso con l'Assemblea legislativa e il Patto, e particolare attenzione sarà rivolta ai territori devastati dall'alluvione del maggio scorso, in modo da accelerarne il più possibile la ricostruzione e la piena ripresa. Un percorso, più in generale, che ci porterà a consolidare e a strutturare un piano di azioni capace di migliorare economia, occupazione e reti sociali nel nostro territorio, partendo dal fatto che siamo fra le Regioni più efficaci nella programmazione e abituate a spendere fino all'ultimo euro disponibile, anche stavolta con l'obiettivo di fare presto e bene".
 

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