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Lunedì, 29 Aprile 2024
Storia

'Il Palio è Ferrara', primo appuntamento dedicato a Guido Angelo Facchini

Il ciclo di incontri di approfondimento storico va dagli anni Trenta ai tempi moderni

'Il Palio è Ferrara' è il filo conduttore di un ciclo di incontri di approfondimento storico. Un'iniziativa che il Comune di Ferrara e l'Ente Palio avvieranno con la serata in programma lunedì 23 ottobre alle 21, al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara. Il primo appuntamento sarà dedicato al Palio degli anni Trenta e alla figura del suo creatore: Guido Angelo Facchini. I prossimi appuntamenti tratteranno della ripresa della manifestazione negli anni Sessanta, e infine il Palio contemporaneo. Saranno presenti all'incontro, moderato da Francesco Paparella, l'assessore comunale al Palio Nicola Lodi, il presidente dell'Ente Palio Nicola Borsetti, Gabriele Mantovani, presidente della Commissione immagine del Palio, Leopoldo Santini, storico e custode dell'archivio Facchini, Marco Nonato, autore del libro il 'Palio di San Giorgio 1933-39', Anna Quarzi, presidente dell'Istituto di storia contemporanea, Carlo Magri, autore della videointervista con il figlio di Guido Angelo Facchini, la nipote Laura Facchini nipote.

Da martedì 24 ottobre, con inaugurazione alle 9.30, e fino a venerdì 27 ottobre nella Sala dell'Albo Pretorio della sede del Comune saranno esposti documenti e illustrazioni riguardanti l'opera letteraria, di promozione culturale e artistica di Guido Angelo Facchini. Guido Angelo Facchini nasce a Ferrara il 24 settembre del 1904. Appassionato ginnasta, attivo nella Palestra Ginnastica Ferrara, scopre una precoce passione per la scrittura e per la poesia. Già a 16 anni viene pubblicata sulla Gazzetta Ferrarese una sua poesia sulla morte di un suo coetaneo e da quel momento si susseguono pubblicazioni di liriche fino al suo primo volume 'I vagiti di un vagabondo', a 17 anni.

Collabora con la Gazzetta Ferrarese, diventandone il responsabile della pagina culturale, per poi passare insieme alla testata stessa nel Corriere Padano nel 1928, diretto da Nello Quilici e frequentato dalle firme degli intellettuali dell'epoca, anche a livello nazionale. Si laurea a Ferrara in Matematica e Fisica nel 1927, per poi dedicarsi ala scrittura, l'arte e, soprattutto, la poesia. Tra i 18 e 26 anni escono due romanzi, una novella e 9 opere teatrali, oltre a due volumi di poesie, 'Airone' e 'I canti della Verna', quest'ultimo tutt'ora in vendita nell'omonimo Santuario.

Manifesta, proprio in questi anni, notevoli capacità nell'organizzare eventi culturali. A scorrere i vari impegni e le manifestazioni nelle quali viene coinvolto, ci sono la 'Settimana ferrarese' per l'inaugurazione della Torre della Vittoria, 'l'Ottava d'oro', ricoprendo il ruolo di segretario, in preparazione del quarto centenario della morte di Ariosto, il Palio, mostre artistiche correlate a questi eventi, conferenze in Italia e all'estero su Ferrara e l'arte rinascimentale all'epoca degli Estensi. Negli stessi anni svolge vari incarichi in enti con finalità culturali, promuove iniziative volte a valorizzare i giovani artisti ferraresi e fonda e dirige 'Il Diamante', dove sarà al suo fianco Mimì Quilici Buzzacchi che curerà tutta la parte grafica della rivista che sarà pubblicata dal 1928 al 1935, con lo scopo dichiarato di promuovere l'arte in ogni sua forma ed i giovani artisti ferraresi. 

Fu con il Palio che Guido Angelo riuscirà in una impresa che unisce l'idea artistica ispirata dagli affreschi della sala dei mesi di palazzo Schifanoia, messa in opera da Nives Casati, la ricerca storica scoprendo i documenti che attribuirono a Ferrara un primato storico e il lavoro organizzativo costruendo a tavolino contrade e borghi, individuandone i nomi, costruendo il Regolamento e disegnando di suo pugno le bandiere ed i simboli del Palio che saranno quasi in toto riprese dal Palio contemporaneo. Negli ultimi anni prima della sua improvvisa scomparsa, il 26 marzo del 1977 a Prato, scrive un romanzo tutt'ora inedito 'Giò, vita con Italo' e un volume di poesie in dialetto ferrarese, 'Il Blezz ad Frara', edito dalla Banca di Credito Agrario (1976), oltre a continuare a sviluppare la sua attività di conferenziere, giornalista e di poeta.

Intervenne con forza per sostenere nel secondo dopoguerra, attraverso articoli sulla stampa ferrarese negli anni di discussione sulla ripresa del Palio. Volle che la documentazione in suo possesso sul Palio rimanesse a Ferrara e la consegnò nelle mani di Leopoldo Santini, che l'ha conservata in tutti questi anni, collaborando anche a tre lavori sul Palio che contenevano un ricordo della sua opera: 'L'indimenticabile mostra del '33. Quaderni del liceo classico Ariosto di Michele Pastore e Silvia Podetti' (2000); 'Ferrara 750 anni di Palio" di Sara Accorsi e Riccardi Rimondi (2008) e 'Palio di San Giorgio. Torneo delle contrade per l'arme di San Giorgio 1933-1939' di Marco Nonato con il contributo, oltre che di Santini, anche di Laura Gessi (2019).

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