Omicidio Barco, iniziata l'autopsia sulla vittima. E il killer incontra lo psichiatra
Accertamenti in corso per stabilire la dinamica del delitto e la capacità mentale del killer
Un incontro con lo psichiatra. Il primo di una lunga serie, per comprendere lo stato mentale dell’assassino. Accanto, poi, l’autopsia. E’ lungo queste due direzioni che sta tentando di districarsi la matassa del caso dell’omicidio di Barco. Sandro Biondi (52 anni), reo confesso dell’uccisione della madre 81enne (Maria Luisa Sassoli), martedì mattina ha affrontato il primo colloquio con lo specialista, Luciano Finotti.
A lui il compito di comprendere se l’uomo fosse capace di intendere e di volere mentre soffocava l’anziana nel sonno, giovedì nell’abitazione di via Argante. Ma il perito - indicato dal pubblico ministero, Andrea Maggioni - tornerà in più occasioni ad occuparsi di Biondi. Dalla sua analisi dipenderà il futuro dell’omicida, anche in relazione ad un possibile trasferimento in una struttura di cura.
Parallelamente, poi, si procede con l’autopsia sul cadavere della donna. Un’operazione iniziata lunedì che dovrà chiarire, senza ombra di dubbio, in che modo abbia agito il killer. Qui la procura ha incaricato Raffaella Marino (medico legale) e Francesca Righini (tossicologa). Da stabilire ci sono sostanzialmente due aspetti: il modus operandi (anche se sembra abbastanza chiaro) e l’eventuale assunzione di farmaci o altre sostanze da parte della vittima.