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"Alì non è un terrorista": corteo per la liberazione di un carcerato palestinese

Presenti in via Arginone i referenti di diverse associazioni, anche provenienti da fuori città

Una manifestazione in nome di Alì. E’ quanto avvenuto domenica pomeriggio, alle 15.30, davanti al carcere di Ferrara: dietro alle sbarre è, infatti, detenuto un cittadino palestinese accusato di terrorismo. A chiedere la sua liberazione erano presenti i rappresentanti di Giovani palestinesi d'Italia - Bologna, Centro sociale ‘La Resistenza’, ‘Link Ferrara’, Out, Autogestione Romagna e, infine, Fronte della gioventù comunista.

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Secondo i manifestanti l’accusa sarebbe “assurda”. “E’ inaccettabile – si legge nel comunicato ufficiale - che il governo e la magistratura di questo paese tentino in questo modo di delegittimare la giusta resistenza dei palestinesi contro l’occupante coloniale”. Una presa di posizione dura seguita, poi, dalla conferma che iniziative simili si ripeteranno in futuro.

Sempre secondo chi ha protestato con striscioni, fumogeni e cartelli davanti alla struttura di via Arginone, “Alì, Anan e Mansour sono partigiani che legittimamente resistono con ogni mezzo, inclusa la lotta armata, contro l’occupante sionista. Un diritto a resistere che è ampiamente riconosciuto loro dal diritto internazionale. La decisione di rinchiudere Alì, Anan e Mansour a centinaia di chilometri di distanza l’uno dell’altro mira chiaramente a indebolire il giusto sostegno alla loro immediata liberazione. Insieme agli avvocati si punta a vincere questo processo”.

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