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'Gli invisibili', studenti a uno spettacolo per ricordare le vittime delle mafie

L'evento, promosso dal Centro di mediazione, ha visto esibirsi la Nuova Compagnia Teatrale di Verona

Come ogni anno dal 1996, nella giornata del 21 marzo viene organizzata la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un'iniziativa su impulso di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e una data scelta volontariamente come simbolo di rinascita di una nuova giustizia sociale in cui ricordare significa costruire una comunità basata sui principi saldi della legalità.

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A livello locale il Centro di mediazione del Comune di Ferrara, in raccordo con l'Ufficio Sicurezza urbana, ha proposto nella giornata di giovedì 21 marzo uno spettacolo teatrale in Sala Estense, dedicato agli Istituti secondari di secondo grado di Ferrara, dal titolo 'Gli invisibili - La solitudine dei giusti', a cura della Nuova compagnia teatrale di Verona, che ha visto coinvolti circa 200 studenti delle scuole Vergani-Navarra, Einaudi, Bachelet e Roiti. L'evento, patrocinato anche da Avviso Pubblico, ha visto esibirsi la Nuova Compagnia Teatrale di Verona, con la regia di Enzo Rapisarda. Presenti per i saluti istituzionali, l'assessora comunale alle Politiche sociali Cristina Coletti e il prefetto Massimo Marchesiello.

Antonio Montinaro, Angelo Corbo, Saveria, madre di Roberto Antiochia, Emanuela Loi, prima donna poliziotto a cadere vittima della mafia, sono i protagonisti della rappresentazione teatrale che ha voluto dare voce a coloro che troppo spesso sono stati definiti in maniera sbrigativa "gli agenti di scorta". Uomini e donne che, con grande senso del dovere e fede immensa nel valore della legalità e della giustizia, hanno scelto volontariamente di proteggere figure simbolo della lotta alla mafia e dell'impegno civile tra cui i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Attraverso vibranti e intensi monologhi, in parte originali, in parte tratti da scritti e testimonianze dell'epoca, gli attori hanno narrato le esistenze di chi ha messo la propria vita a servizio dello Stato.

"Trent'anni fa, parlare di mafia significava riferirsi principalmente al Sud Italia. Oggi sappiamo bene che questo è un fenomeno diffuso in tutto il Paese. E' una piaga silenziosa che continua a danneggiare tutti noi. Oggi siamo qui per ricordare chi, a fianco dello Stato, ha sacrificato la propria vita per contrastare questo fenomeno", ha commentato il Prefetto Massimo Marchesiello. "Come Comune siamo a fianco di chi, quotidianamente, lavora per combattere la mafia - ha spiegato l'assessora Cristina Coletti - come le forze dell'ordine, i magistrati, ma anche le associazioni e i cittadini che decidono di denunciare e mettersi dalla parte della legalità. L'Amministrazione comunale ha voluto unirsi alle iniziative organizzate in tutta Italia, perché ritiene che parlarne sia uno strumento efficace contro l'indifferenza".

Anche Avviso Pubblico ha voluto porgere i propri saluti con un testo scritto dal presidente Roberto Montà indirizzato agli studenti: "La libertà nel nostro Paese, nelle nostre città, nella nostra economia, la tutela dei nostri diritti passano dal rinnovare oggi e ogni giorno il comune impegno contro mafie e corruzione. La criminalità organizzata si sconfigge con la legalità organizzata, praticata e vissuta da ciascuno di noi e prima di tutti da chi ha responsabilità politiche e istituzionali". Si è unito all'ultimo messaggio il regista e attore Enzo Rapisarda: "Siamo convinti che sia necessario parlare e raccontare certe pagine della nostra storia, discuterne, per conoscerne i fatti: l'oblio e il silenzio sono armi pericolose che fanno il gioco della criminalità organizzata".


 

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