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Cinema / Comacchio

'Gotico Padano', un documentario indaga sulle radici della paura evocata dal film di Pupi Avati

Il lavoro ruota intorno alle suggestioni della pellicola 'La casa delle finestre che ridono' del 1976

Dall'inconfondibile segno delle labbra color rosso impresse sulle pareti esterne di un tetro edificio, all'affresco a carattere macabro riprodotto da un misterioso pittore che risponde al nome di Buono Legnani, senza tralasciare le atmosfere cupe evocate da un isolato posto di campagna. C'è un denso ricettacolo di suggestioni nel film 'La casa delle finestre che ridono'. Il lungometraggio diretto da Pupi Avanti nel 1976, a distanza di quasi mezzo secolo, continua a esercitare il suo fascino. 

Un concentrato di inquietudini che hanno reso la pellicola un cult per gli spettatori appassionati del genere thriller. Un'attrazione destinata a indurre in tanti, nonostante i decenni trascorsi, a ripercorrere i luoghi nei quali si sono svolte le ricerche, a caccia di quegli invisibili collegamenti fra la realtà e la finzione. A questo proposito, sulla scia del potere evocativo del film, è nato un documentario realizzato da Roberto Leggio e Gabriele Grotto, dal titolo 'Gotico padano - Sulle tracce di Buono Legnani il pittore delle agonie'.

Il documentario, dopo la presentazione a Roma, è destinato a uscire nell'ambito di un tour che coinvolgerà alcune sale cinematografiche di varie città. Il lavoro ha ricevuto il riconoscimento come Miglior documentario al Ciak Film Festival 2023, oltre a un premio speciale all'Ostia Film Festival Italiano 2023
 

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