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Cinema / Comacchio

Maurizio Costanzo, quando firmò la sceneggiatura del film di Avati ambientato nel Ferrarese

Il giornalista scomparso è stato coautore della pellicola 'La casa delle finestre che ridono'

Nel corso della poliedrica e prolifica vita lavorativa del giornalista Maurizio Costanzo, scomparso lo scorso venerdì all'età di 84 anni, c'è stato spazio anche per la cinematografia. Una passione coltivata nell'arco di quattro decenni fra la fine degli anni Sessanta e la conclusione dei Duemila attraverso un lavoro autoriale di sceneggiatura di oltre una ventina di film.

E proprio in virtù di questa attrazione per la scrittura che precede il lavoro della macchina da presa, Costanzo collaborò alla sceneggiatura di una pellicola diretta dal regista Pupi Avati nel 1976 e ambientata nelle province di Bologna e a Ferrara, dal titolo 'La casa delle finestre che ridono'. Un horror particolarmente apprezzato da critica e pubblico che, con il passare del tempo, sarebbe diventato un cult.

Il film, che nelle sue scene più rappresentative venne girato soprattutto a Comacchio, ha avuto come interpreti principali gli attori Lino Capolicchio, Gianni Cavina e Francesca Marciano. Denso di atmosfere ombrose, fu tra le prime produzioni italiane a rappresentare il senso di inquietudine evocato dalle piccole comunità. Un crescendo di tensione narrativa destinato a sboccare in un finale sorprendente. Nel 1979 vinse il premio della Critica al Festival du Film Fantastique di Parigi. 

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