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Scuola, la scelta difficile in una giungla di offerte: "Compito difficile per le famiglie"

Mauro Santi, segretario generale di Flc Cgil, analizza il momento del mondo dell'istruzione

Riceviamo e pubblichiamo:
“Dal 18 gennaio i genitori potranno iscrivere online i propri figli alle scuole. Sono obbligatorie per le classi prime delle primarie e secondarie di primo e secondo grado statali. Quindi le famiglie e i ragazzini di 13 e 14 anni, dopo aver partecipato agli open day, dove gli istituti, in gran spolvero, hanno cercato di mostrare il lato migliore della loro offerta formativa dovranno fare le loro scelte.
Dove iscriverli è una incognita che nasce ormai 25 anni fa con l’enfatizzazione dell’autonomia scolastica, che ha sancito che ogni singola scuola si comporti da azienda, fornendo ‘prodotti’ che cercano di differenziarsi da quelli dell’istituto vicino. Il Ministro, riscoprendo e tematizzando la differenza tra insegnanti buoni, impegnati e fannulloni ha ripreso il concetto di ‘eccellenze’ (sposato d'altronde dai governi di vario colore che si sonno succeduti in questo lasso di tempo), ovviamente senza conoscere la realtà delle scuole dove 200mila precari tengono aperti gli istituti e sono pagati dopo 4 o 5 mesi dall’inizio del lavoro, dove la carta igienica è un bene prezioso.
La preoccupazione è soprattutto per i genitori che per la prima volta devono accompagnare i propri figli a scegliere un istituto superiore vista la pressione che il Mim (ministero del merito appunto) ha dato alle istituzioni scolastiche perché scegliessero la ‘riforma’ dell’istruzione tecnica che riduce a 4 gli anni di corso, riforma legata direttamente al Pnrr e affibbiata alle istituzioni scolastiche negli ultimi giorni dell’anno scorso con obbligo di approvazione entro subito, poi posticipata al 12 gennaio.
Nella realtà questo percorso, bocciato da moltissimi collegi docenti della regione, presenta parecchie incognite a partire dalla considerazione che fa il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: si sta propagandando un percorso 4+2 dove il due sono gli Its Accademy “la cui riforma è ancora in avvio tanto che alcuni decreti di attuazione devono essere emanati o sono in una fase transitoria”.
Credo che a questo punto alunni e famiglie debbano attentamente ponderare, al di là dei titoli e delle vetrine approntate dagli istituti, la scelta della scuola, perché si sceglie il proprio futuro, decidere se pensare ad intraprendere un percorso che porterà ad una preparazione per arrivare ad una laurea o incanalarsi in un percorso dove è già prevista una riduzione dei curricoli (programmi) e delle ore, ma con la possibilità, se effettivamente verrà attivata la rete con un istituto di Formazione Professionale e con un Its Accademy, di conseguire un diploma di Formazione Professionale.
Questa scelta mi ricorda molto quella che dovevano fare le famiglie fino agli anni 60, prima dell’istituzione della scuola media unica, in cui chi intendeva non proseguire gli studi poteva iscriversi alle scuole di avviamento professionale, ma con una sostanziale differenza: nel ‘nuovo progetto nazionale di sperimentazione’ all’articolo 1 comma 2 si citano i ‘fabbisogni delle aziende e gli attori del mercato del lavoro locale’ che però da quando inizia il percorso di studio alla fine possono variare in maniera sostanziale con una aleatorietà che  il povero studente può solo subire”.
Mauro Santi, segretario generale Flc Cgil Ferrara

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