rotate-mobile
Politica

Economia, Manservigi e Talmelli (Pd): "Negozi? Non bisogna negare la desertificazione"

Le referenti Dem hanno commentato le dichiarazioni del Gruppo Ferrara Nostra

"Il trafiletto firmato dal Gruppo Ferrara Nostra ha attirato la nostra attenzione per superficialità e surrealismo celato dietro una vena romantica e artistica". A commentare sono Sara Manservigi e ora Talmelli, rispettivamente referente lavoro e referente sviluppo economico della Segreteria dell'Unione comunale del Partito Democratico. Le due esponenti Dem hanno aggiunto che "quando si parla di economia in una città che soffre non si può certo banalizzare l'argomento. Purtroppo, ci tocca smentire il Gruppo Ferrara Nostra, che fa dell'insediamento di un'unica realtà come Econoprogram Flotte la chiave della rinascita imprenditoriale ferrarese come frutto di una buona amministrazione". 

Le due referenti della Segreteria del Pd hanno evidenziato che "è il Sole 24 Ore, nelle classifiche per qualità della vita, a riportarci alla dura realtà con un dato di inarrestabile discesa dal 2020. Per rendere Ferrara attrattiva bisogna investire sulle infrastrutture verso le città limitrofe più sviluppate. Non bisogna negare il problema della desertificazione di negozi in centro storico e nelle periferie, solo il centro conta più di 100 negozi sfitti censiti. La visione del precedente governo locale dimostrò maggiore lungimiranza ed efficacia per il lavoro di concertazione che favorì insediamenti come Berluti, Amp Recycling, Bricoman ora Tecnomat, Benvic Srl, Versalis, creando e conservando occupazione. Solo Berluti oggi conta più di 400 lavoratori. All'epoca, a proposito di salvaguardia di elementi identitari, si è saputo cogliere e mettere a frutto le competenze nel tessile già esistenti". 

Manservigi e Talmelli hanno sottolineato che "oggi, Ferrara detiene le migliori competenze nel settore chimico e ancora non se ne è saputo cogliere il potenziale. La petrolchimica di Ferrara è certamente leader mondiale e la transizione ecologica di un sito che occupa tra diretto e indotto fino a 4000 lavoratori deve essere vigilata per essere sostenibile ambientalmente e socialmente. A livello nazionale e locale, invece, mancano programmi industriali che permettano alla filiera della chimica di non sgretolarsi. Inoltre, paghiamo un conto pesante sul tasso di disoccupazione (8% contro la media regionale del 5%) e il piacere di bersi dei drink nei dehors con lo sguardo rivolto a una città bellissima non frena l'esodo dei giovani da Ferrara. Si cita Pupi Avati, grande regista, ma è doveroso ricordare che Ferrara è la città di Antonioni, adorata da Abbado, già capitale culturale". 

Le due esponenti del Partito Democratico hanno aggiunto che "non ravvediamo sinceramente un improvviso salto di qualità. L'articolo descrive una Ferrara del passato 'avvolta dalle nebbie' in cui sarebbe in atto una trasformazione frutto di una visione 'illuminata', ebbene come Segreteria dell'Unione comunale del Pd di Ferrara, riteniamo che, nonostante gli ingenti finanziamenti Pnrr, statali e regionali, quest'atmosfera fumosa persista come prodotto di una campagna mediatica volta a distrarci urbanizzando balocchi, regalandoci infornate di adrenalina passeggera, illudendoci che la bellezza delle luci (illuminate) e gli eventi di massa possano risolvere i veri problemi dei cittadini".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Economia, Manservigi e Talmelli (Pd): "Negozi? Non bisogna negare la desertificazione"

FerraraToday è in caricamento