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Carabinieri / Comacchio

Condannato per violenza sessuale aggravata continuata: i carabinieri lo trasferiscono in carcere

L'uomo dovrà scontare 5 anni di reclusione, considerato il periodo già trascorso di detenzione

I carabinieri di Comacchio, giovedì 1 febbraio, hanno trasferito al carcere di Ferrara il responsabile di tre violenze sessuali perpetrate sul litorale comacchiese nell'estate del 2022. L'uomo, in seguito a un processo con rito abbreviato, il 19 ottobre del 2023 è stato condannato a 6 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata continuata. Sentenza, divenuta definitiva nello scorso 22 gennaio. Tenuto conto del periodo di detenzione già trascorso in carcere e agli arresti domiciliari, per il condannato si sono quindi aperte nuovamente le porte dell'Arginone, dove dovrà scontare 5 anni rimanenti di reclusione. A questo proposito, i carabinieri della Compagnia di Comacchio lo hanno prelevato dalla sua abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari e, al termine delle formalità, lo hanno trasferito nel carcere di Ferrara.

Era diventato l'incubo di turiste e giovani donne che, nell'estate dei Lidi ferraresi del 2022, cercavano ristoro nelle aree boschive del lungomare di Comacchio. Tre violenze sessuali perpetrate sempre con lo stesso modus operandi, da parte di un ciclista travisato che aggrediva le donne alle spalle, usando violenza sessuale, per poi dileguarsi. Il primo episodio è avvenuto il 17 maggio, quando all'utenza di emergenza 112 dei carabinieri è giunta la richiesta di aiuto di una giovane turista, poco prima aggredita da uno sconosciuto che le aveva usato violenza sessuale. In sede di denuncia ai militari, la vittima ha collocato l'aggressione a Lido degli Scacchi, dove durante una passeggiata con il proprio cane ascoltando la musica, è stata aggredita alle spalle da uno sconosciuto che, dopo averla bloccata fisicamente, l'ha sottoposta a palpeggiamenti compiendo atti osceni sulla sua persona. Istanti interminabili, al termine dei quali la vittima è riuscita a liberarsi temporaneamente dalla presa dell'aguzzino, tentando invano la fuga in quanto è stata raggiunta nuovamente dall'uomo che, l'ha immobilizzata contro un albero, e si è dileguato solo in seguito al perdurare delle urla disperate della vittima. Nel corso dell'intervento, i militari dell'Arma si sono premurati pertanto di acquisire il maggior numero di elementi informativi possibili, evitando di tralasciare qualunque dettaglio e raccogliendo la descrizione dell'aggressore, che purtroppo ha agito travisato.

Il secondo episodio ha avuto luogo il 3 luglio, questa volta a Lido delle Nazioni, dove i carabinieri sono intervenuti in soccorso a una tredicenne turista tedesca che, poco prima, ha subito un'analoga aggressione da parte di un uomo che corrispondeva perfettamente a quello descritto dalla prima vittima. In questo caso, la ragazzina, mentre stava passeggiando in pineta, è stata aggredita e trascinata nella boscaglia dall'ignoto malintenzionato che, dopo averla bloccata a terra, l'ha denudata e palpeggiata. Al termine della violenza, la giovanissima vittima è riuscita a divincolarsi e a scappare con i vestiti strappati verso il bungalow dei genitori, che hanno dato l'allarme. In questo episodio, oltre alla descrizione dell'aggressore, gli investigatori hanno sequestrato gli indumenti della ragazzina, eseguendo dei tamponi sulla sua pelle, al fine di raccogliere eventuali tracce genetiche lasciate dall'uomo. Tutti i reperti sono stati inviati al Reparto investigazioni scientifiche di Parma per l'estrapolazione di profili genetici, diversi da quelli della minore. L'inattività del violentatore seriale è durata pochi giorni. 

Il terzo episodio, indice della serialità del soggetto, è avvenuto il 31 luglio, questa volta a Lido di Spina. Nella circostanza, una turista italiana ventiquattrenne è stata assalita alle spalle mentre, nel retro spiaggia, stava raccogliendo delle more dai rovi. In questo caso l'uomo, giunto da tergo, ha bloccato la vittima, palpeggiandola. La reazione della donna che, oltre ad allontanarlo, ha iniziato a urlare chiedendo aiuto, ha indotto l'aggressore induceva alla fuga, in sella a una mountain bike. La ragazza, incoraggiata dal sopraggiungere di persone in suo aiuto, lo ha inseguito ed è riuscita ad afferrarlo con decisione per il colletto della maglietta, che si è strappata nella disperata fuga. Anche in questo caso, i carabinieri sono intervenuti sul posto, raccogliendo le dichiarazioni e le descrizioni della vittima e dei testimoni, e prelevando dei reperti genetici sotto le unghie della vittima. Reperti che sono stati inviati al Ris di Parma per le analisi genetiche.

Le indagini dell'Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ferrara, effettuate non solo tramite la comparazione dei Dna prelevati sulle scene del crimine, ma anche attraverso analisi di tipo tecnico, hanno portato a circoscrivere i sospetti intorno a un operaio della zona e appassionato cicloamatore che, per aspetto e caratteristiche fisiche, corrispondeva alla descrizione fornita dalle vittime, oltre a risultare effettivamente presente nelle zone e nei momenti delle aggressioni. I carabinieri di Comacchio, nel corso delle indagini, hanno sequestrato alcunii indumenti dell'uomo e prelevato il suo Dna. Le vittime, oltre a riconoscere nell'indagato la persona che le aveva aggredite sessualmente, hanno riconosciuto anche i capi di abbigliamento sequestrati come quelli indossati dall'aggressore. Ulteriore conferma è arrivata dagli esiti delle comparazioni dei profili genetici estrapolati dal Ris. Infatti, la presenza del Dna dell'indagato è risultata sul corpo e sugli indumenti di almeno due delle vittime.

Le investigazioni dell'Arma di Comacchio hanno permesso di raccogliere una serie di prove, indizi e riscontri esterni che hanno portato dapprima all'emissione di un provvedimento cautelare, nell'autunno del 2022, a carico di un operaio 32enne. Inoltre, al termine del processo con rito abbreviato è arrivata la condanna a 6 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata continuata, emessa dal Gip presso il Tribunale estense il 19 ottobre del 2023, e divenuta definitiva lo scorso 22 gennaio. 

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