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Coldiretti e Confartigianato consegnano la statuina del presepe all'arcivescovo Perego

Finalità dell'iniziativa è rappresentare figure che colleghino presente e futuro

La statuina del presepe di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, già arrivata a Papa Francesco e al cardinale Zuppi, nel pomeriggio di mercoledì 20 dicembre, è stata consegnata anche a monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo della Diocesi di Ferrara-Comacchio. La consegna della statuina, che rappresenta un maestro vasaio con il suo apprendista, è stata effettuata nella sede della Curia ferrarese da parte del vicepresidente di Coldiretti Ferrara Filippo Pallara, con il vicedirettore Riccardo Casotti, e dal vicepresidente di Confartigianato Ferrara Roberto Bulzoni, con il segretario provinciale Paolo Cirelli.

Obiettivo dell'iniziativa aggiungere al presepe figure che parlino del presente, ma anche del futuro. Quest'anno la statuina rappresenta, attraverso un maestro imprenditore e il suo apprendista, la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni. Il presepe, dunque, come una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili, come 'buona novella' che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio, includere. Con la spinta delle energie raccolte sotto l'egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti con l'affiancamento della 'Fondazione Fratelli tutti' intendono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di tale narrazione gentile.

"Quest'anno – ha sottolineato il messaggio proveniente da Confartigianato – abbiamo voluto evocare in una sola immagine, realizzata in cartapesta dal maestro presepista Claudio Riso, aspetti fondamentali e costitutivi del 'saper fare': apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell'impresa familiare, attrattività per i giovani. E' un'immagine che, lungi dall'evocare soltanto saperi antichi, rappresenta il cuore della cultura artigiana e del lavoro italiano, la vicinanza al territorio e ai suoi prodotti, la trasmissione del sapere attraverso le generazioni. La figura del giovane, con i suoi sforzi e la sua concentrazione, vuole richiamare l'interesse di giovani ad apprendere e a preservare le tradizioni, innovandole. La figura del maestro rappresenta, al contempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell'eccellenza italiana, del Made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità".

Il messaggio di Coldiretti ha evidenziato che "la solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l'impresa familiare è un modello vincente per vivere e stare bene insieme e si sta dimostrando fondamentale anche per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini in un momento di grandi tensioni internazionali", soffermandosi sull'importanza di "sostenere l'ingresso dei giovani nelle imprese del Paese. Un obiettivo verso il quale proprio l'agricoltura può rappresentare un esempio prezioso, con oltre il 98% delle nostre aziende che ha al suo interno manodopera familiare, parte della quale destinata a prendere le redini dell'attività. Il risultato è che nelle nostre campagne esiste oggi un esercito di oltre 50mila giovani Under 40 alla guida di aziende agricole dove hanno portato innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, creatività e nuove opportunità occupazionali". L'incontro è stato anche occasione, oltre che per uno scambio di auguri, anche per fare il punto su alcune problematiche incombenti per il territorio ferrarese, dai temi del lavoro, a quelli dell'ambiente e dei mutamenti climatici.

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