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Giustizia

Scrisse un tweet contro la polizia sul caso Aldrovandi, Chef Rubio chiede il rito abbreviato

Il messaggio incriminato, circa alcuni cassonetti dell'immondizia, risale al settembre 2020

Torna a far parlare di sé Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, che tramite i suoi legali ha chiesto il rito abbreviato nel processo che lo vede indagato per diffamazione ai danni della polizia di Stato. Il cuoco, noto per le sue partecipazioni a programmi televisivi, è molto attivo sui social network, soprattutto su X (ex Twitter), dove porta avanti battaglie politiche molto identitarie e in qualche caso perde i freni inibitori riservando parole non proprio dolci e cortesi a interlocutori e personaggi più o meno conosciuti.

Il tweet incriminato

Ed è stato proprio un tweet che risale al settembre del 2020 ad aver portato l’uomo in parannanza davanti al giudice: parlando del caso di Federico Aldrovandi, il 18enne morto a Ferrara il 25 settembre 2005 a seguito di un’azione di polizia, Rubio aveva criticato il posizionamento di alcuni cassonetti dell’immondizia nei pressi della lapide commemorativa: “Caro Comune di Ferrara - aveva scritto - anche se avete messo l'installazione 'la Monnezza' proprio a denunciare che chi uccise un ragazzino inerme, furono 4 maiali della @poliziadistato di Ferrara (@sindacato-Sap ancora in servizio) potreste far spostare i cassonetti? Grazie #Aldrovive#Ovunque”.

Parole che gli sono costate la denuncia. La richiesta di rito abbreviato è ora sulla scrivania del gup di Velletri, dopo che il procedimento è stato trasferito per competenza alla procura laziale. Il Sindacato autonomo di polizia (Sap), nella persona del segretario generale Stefano Paoloni, si è costituito parte civile.

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