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Tacopina, mea culpa e accuse: "Lupo ha fatto male. I giocatori? Si alleneranno fino al 30 giugno"

Per il presidente la squadra ha mancato di cuore e coraggio: "Ora devono capire cos'hanno fatto"

Cosa non ha funzionato e cosa dovrà funzionare. Joe Tacopina non si è sottratto all’analisi della stagione che si sta concludendo (venerdì ultimo appuntamento a Pisa) e a quella che sarà. Fermo restando che tutto rimane in bilico. Ma il discorso è relativo alla sua eventuale permanenza al timone della società biancazzurra.

Presidente, partiamo da questa sciagurata stagione: cosa non ha funzionato?
“Innanzitutto devo dire che sono dispiaciuto. La prima responsabilità è mia, perché io ho scelto le persone da inserire in questo progetto. La delusione più grande, per me, deriva dalla squadra, che non ha mai mostrato cuore, carattere ed orgoglio. Ci aspettavamo ben altro. Come società abbiamo fatto il massimo e l’arrivo di De Rossi, Nainggolan e Oddo lo dimostra”.

E’ forse il suo primo vero passo falso in quindici anni di calcio.
“E’ vero, è il primo episodio negativo. Ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno: ripartire dalla Serie C può essere una grande opportunità di rinnovamento per questa società. Serve costruire una nuova mentalità e un nuovo modo di essere”.

In che modo lo si può fare?
“Cambieranno tante persone all’interno della società. In primis avremo un solo direttore sportivo e solo lui avrà voce in capitolo: negli ultimi due anni uno dei grandi problemi della Spal è stato aver avuto più persone che decidevano nell’ambito della gestione sportiva”.

A proposito di direttore sportivo, cosa ci può dire di Lupo?
“Lupo l’ho scelto perché a Venezia aveva fatto molto bene. Qui purtroppo non ha fatto altrettanto. Quindi mi assumo io la responsabilità per averlo portato qui. La squadra è stata costruita senza una leadership, con troppi giocatori simili e senza ricambi utili pronti a entrare dalla panchina. Eppure ho speso così tanti soldi. Dobbiamo imparare dagli errori affinché non si ripetano”.

Anche i giocatori hanno sbagliato?
“Certamente. Infatti loro staranno qui fino all’ultimo giorno di contratto. Devono confrontarsi con quello che hanno fatto. Stiamo studiando insieme ai legali qual è la formula più idonea per riuscire a trattenerli qui: siccome vengono pagati, devono restituire almeno in parte in campo quello che percepiscono. A Oddo e al suo staff, ma così come a De Rossi e Venturato, invece non imputo nulla”.

Sempre in riferimento all’asset societario, l’anno prossimo sarà più presente? E meno ottimista?
“Io sono ottimista di natura. E se non punti in alto non puoi mai pensare di raggiungere certi traguardi. Però capisco che questo mio modo di pensare sia diverso da quello che c’è qui e cercherò di adattarmi. Sappiate, comunque, che le mie squadre non partiranno mai per salvarsi. Per il resto io ho dei manager e mi fido di loro, li sento ogni giorno. Poi ogni mese sono a Ferrara per diversi giorni”.

Venerdì si gioca a Pisa. Partita non del tutto inutile, visto che ci sono squadre (Sampdoria e Reggina, ndr) che rischiano penalizzazioni e mancate iscrizioni.
“E’ vero, ma dobbiamo pensare solo a noi stessi. Innanzitutto a chiudere bene il campionato. E non sarà facile dato che mancheranno sia Prati (in Nazionale), sia tutti i giovani. Poi guaderemo a cosa combinano le altre società”.

Ultimo aspetto: la Primavera. La discesa in Serie C potrebbe far sì che il settore giovanile venga depredato da altre squadre?
“Questo aspetto non mi preoccupa. Abbiamo un settore giovanile di assoluta eccellenza e i genitori portano qui i loro figli per quello, a prescindere dalla categoria. Ovviamente la retrocessione avrà un impatto, ma dobbiamo trovare la forza di tornare dove questa città merita di stare. E voglio mantenere il comparto giovanile come un’eccellenza”.

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