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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ferrara Basket 2018, si (ri)parte: "Sfida tosta, vogliamo ridare entusiasmo alla città"

I dirigenti puntano sui giovani: "Il pubblico ferrarese ha il palato fino, ma se vinciamo..."

La pallacanestro di Ferrara riparte. Lo fa dal campionato Interregionale, ma è già un buon segnale. E non è nemmeno il migliore. L’ottimismo in vista della ripartenza del mondo della palla a spicchi, dopo il fallimento del marzo scorso, è dato più che altro dalla nuova struttura societaria di quella che d’ora in poi dovremmo imparare a chiamare ‘Ferrara Basket 2018’ (il titolo sportivo lo porta in dote Cattani).

La struttura

Cinque imprenditori (Raffaele Maragno, Stefano Calderoni, Riccardo Maiarelli, Giuseppe Cattani e Paolo Piazzi) con la pallacanestro che scorre nelle vene e un unico obiettivo per il futuro: creare una realtà che abbia anche e soprattutto un valore sociale.

Poi c’è la parte più ‘di campo’, quella sportiva. A cominciare da Stefano Michelini, direttore generale, proseguendo con Andrea Pulidori, direttore sportivo, e finendo con Adriano Furlani, allenatore. Un gruppo al 99% ferrarese, per riconsegnare “al pubblico dal palato fine della città” una squadra che lotti, entusiasmi e possa coinvolgere tutti.

Ci sarà la città - e c’è un invito più o meno velato a farsi avanti per chiunque (specie facente parte del tessuto economico locale) intenda aiutare la neonata realtà - ma ci sarà, anzi c’è già, anche la provincia. La società satellite, intesa come serbatoio di giovani, sarà la Vis 2008.

Il campionato

Ciò che, alla fine, tutti attendono: le partite. Il campionato da cui si riparte è quello, come detto, Interregionale, ovvero la B2. Un contenitore di ben 96 squadre, con 4 conference, 6 promozioni totali e 12 retrocessioni. “Sarà tosta - ammettono un po’ tutti nella dirigenza -, ma la sfida ci entusiasma”.

L’obiettivo di campo? “Vincere più partite possibili” chiarisce il coach. Poi quel che verrà, verrà. Ma più che al risultato del parquet, si punta a quello relativo al cuore degli appassionati. C’è da riportare entusiasmo in città. C’è da convincere gli amanti del basket che questo è un punto di ripartenza serio.

Le dichiarazioni

“L’epilogo dell’anno scorso è stato inaspettato e la città non lo meritava - inizia Maiarelli -, ma ripartiamo ora con due parole chiave: partecipazione e valore sociale. Il progetto è ferrarese e vogliamo che sia aperto a tutti. E intendiamo anche dare spazio ai giovani. La Fondazione Fenice arriverà in un secondo momento, ora l’attenzione è focalizzata sulla composizione della squadra”.

“Ho accettato questo incarico dopo 2 anni di scuola basket - replica Michelini -: ciò che mi ha convinto è che questo gruppo di persone ha coscienza del fatto che, oggi, il basket è insostenibile. Il livello di abbandono dopo i 15 anni è altissimo: qui invece si punta a radicare sul territorio un’idea di futuro. Solo così si può durare nel tempo. E noi vogliamo essere dei Caronte verso i giovani: tra qualche anno saranno loro a prendere le redini di questa società”.

Anche Maragno ammette che la sfida ora è tosta: “A differenza del passato però - precisa - non è legata ad una singola persona, ma ad un gruppo di imprenditori. Anche lo staff è formato da persone del luogo, perché c’è voglia di coinvolgere il territorio”.

Ultimo, ma non ultimo, l’allenatore. A lui il compito di guidare i ragazzi a canestro: “Mi aspetto subito delle sorprese sul mercato - scherza, fino ad un certo punto -. E’ un progetto a cui era impossibile dire di no: ho già vissuto un’esperienza così ed è stata gratificante. Il tifoso ferrarese ha il palato fino e noi ci metteremo di impegno per non deluderlo”.

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