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Truffa / Argenta

"Suo marito ha avuto un incidente": due giovani tentano di estorcerle 7.500 euro

La vittima è riuscita a contattare in tempo i carabinieri che hanno arrestato le truffatrici

“Buongiorno signora, siamo i carabinieri. La dobbiamo informare che, purtroppo, suo marito ha appena provocato un grave incidente stradale ed attualmente è in caserma in stato di arresto. Se mi fornisce il suo recapito cellulare, la faccio contattare dall’avvocato d’ufficio che le indicherà come versare la cifra necessaria alla liberazione”.

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Inizia così la truffa del finto carabiniere. Ed è esattamente quello che è capitato venerdì pomeriggio, ad Argenta, quando una donna ha ricevuto una telefonata da un sedicente militare dell’Arma di Ravenna che la informava che il marito era stato investito da un motociclista e servivano 7.500 euro (da versare al giudice per la liberazione).

Terminata la chiamata, ne è arrivata subito un’altra, da un presunto avvocato che annunciava alla potenziale vittima che sarebbe passata una ‘collaboratrice di studio’ per ritirare la somma: nel caso in cui la donna non avesse avuto i soldi, avrebbe anche potuto consegnare gioielli di un valore equivalente. Nel frattempo, il finto carabiniere ha nuovamente chiamato la signora, per tenere occupata la linea e impedirle di chiedere aiuto.

La vittima, però, capito il raggiro, tra la prima e la seconda telefonata è riuscita a contattare i ‘veri’ carabinieri di Argenta. Il comandante della Stazione si è subito precipitato a casa della signora, con sei colleghi (che si sono appostati nelle vie limitrofe). Quindi è giunta un’altra chiamata dal sedicente avvocato, che ha fornito alla donna alcuni codici (falsi) che la stessa avrebbe poi dovuto riferire al finto carabiniere come prova.

Al momento dell’arrivo nella casa, la collaboratrice si è però trovata di fronte due carabinieri ‘veri’, mentre la complice è stata fermata dagli altri militari dell’Arma poco distante. Le ragazze, campane di 23 e 24 anni, hanno tentato la fuga, ma sono state bloccate (nonostante spinte, strattoni e gomitate). Entrambe sono così state arrestate per tentata truffa in concorso e resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice, sabato mattina, ha disposto per loro l’obbligo di dimora nei Comuni di residenza (per una anche l’obbligo di permanenza in casa dalle 21 alle 6). L’udienza è poi stata rinviata al 22 aprile.

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