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Tumore da esposizione all'amianto, uno studio Unife individua una molecola 'spia'

Le analisi potrebbero portare estremi benefici ai lavoratori a contatto con la sostanza

Una piccola molecola che circola nel sangue potrebbe diventare una ‘spia’ capace di predire il rischio di mesotelioma pleurico, tumore maligno della pleura polmonare che colpisce in maggioranza le persone esposte all’amianto. 

Il gruppo di ricerca dell’Università di Ferrara, composto da Mauro Tognon e da Fernanda Martini del Dipartimento di Scienze Mediche, ha dimostrato che nei pazienti affetti da mesotelioma pleurico il marcatore nel siero denominato microRnr197-3p aumenta di oltre il 40% rispetto alle persone che hanno inalato le fibre di amianto.

“Statisticamente – spiega Tognon - si stima che il mesotelioma pleurico colpisca tra l’1 e il 10% delle persone esposte all’amianto. Al momento non è possibile diagnosticarne precocemente l’insorgenza, e per questo motivo il tumore, rilevato in fase tardiva, risulta nella maggioranza dei casi fatale”.

“Possiamo ipotizzare – incalza il professore - che facendo un’analisi del siero dei lavoratori ex-esposti all’amianto, sarà possibile verificare chi avrà un aumento del livello del marcatore consentendo di indagare se il mesotelioma pleurico sta per insorgere. Tale analisi di laboratorio porterà un indubbio beneficio agli esposti all’amianto, soggetti più a rischio dell’insorgenza del tumore”.

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