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Domenica, 28 Aprile 2024
Arte

Arte, Boldini protagonista a Torino e Genova: "Orgoglio ferrarese"

Da Parigi a Bologna, sono diversi i prestiti avvenuti negli ultimi mesi

Ferrara protagonista a palazzo Madama a Torino e a Genova. Il dipinto delle collezioni civiche ‘Fuoco d’artificio’, di Giovanni Boldini, accoglie frontalmente i visitatori della mostra ‘Liberty. Torino capitale’ che entrano nell’aula del Senato. In Liguria, invece, la sede è il polo dei musei di Nervi.

Torino

La dama di Boldini è, infatti, l’opera maestra di un percorso - dedicato alla figura femminile - che si snoda tra altri capolavori di autori come Vittorio Matteo Corcos, Marcello Dudovich, Adolfo Hohenstein e le sculture di Leonardo Bistolfi. A impreziosire la mostra c’è anche un altro intenso quadro ferrarese, a firma di Gaetano Previati: la ‘Danza delle ore’.

Il prestito d’opera del quadro di Boldini è stato deliberato il 19 settembre dalla Giunta di Ferrara e il sindaco Alan Fabbri ha fatto visita all’esposizione, da poco inaugurata. I visitatori potranno ammirare il capolavoro, insieme a un centinaio di altre opere, fino al 10 giugno del 2024.
 
"Ferrara c'è – ha commentato Fabbri - e l’arte di Boldini domina anche a Torino, dopo Parigi, Bologna, Asti. 'Fuoco d'artificio' compone il ricchissimo patrimonio di dipinti delle collezioni civiche della nostra città. La dimensione globale della profondità culturale e artistica della nostra città, infatti, è incarnata in Boldini e nella sua opera, conosciuta, voluta, cercata, amata dal mondo. Dobbiamo esserne fieri”.

Genova

E mentre Torino celebra l’arte nuova, Boldini è protagonista anche a Genova. Al centro sempre la figura femminile e, in particolare, un simbolico dialogo tra due divine, entrambe rappresentate dal celebre pittore ferrarese.

L’una – ‘La contessa de Leusse’ - è un prestito delle gallerie civiche di Ferrara, mentre l’altra, identificata in ‘Miss Bell’, appartiene alle Raccolte Frugone del polo dei musei di Nervi. La mostra-dossier è aperta – nella villa Grimaldi Fassio - fino al 12 gennaio 2024. “L’attività dei prestiti d’opera – ha concluso il sindaco - è costante, silenziosa ma fondamentale e consente di valorizzare le collezioni civiche, portando il nome di Ferrara e dei suoi grandi interpreti nell’arte, in tutto il Paese e oltre”.

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