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Lunedì, 29 Aprile 2024
Ambiente

Progetto 'Hove': attraverso la raccolta degli oli esausti, nel territorio prodotti 54mila litri di biocarburante

Con l'iniziativa promossa da Hera in provincia sono state raccolte complessivamente circa 49 tonnellate di oli di scarto

Attraverso una partnership con Eni, agli accordi con i colossi della ristorazione collettiva e alla raccolta degli oli domestici, la multiutility Hera nel 2022 ha avviato alla trasformazione in biocarburante 1.540 tonnellate di oli alimentari esausti. Il progetto, denominato 'Hove', ha coinvolto a Ferrara 65 punti di raccolta territoriale degli oli urbani e 11 punti di ristoro Camst group, Cirfood, Elior e Roadhouse.

I numeri relativi al territorio di Ferrara indicano che sono stati prodotti 54mila litri di biocarburante. La provincia è stata protagonista significativa del progetto di transizione energetica, in virtù degli oli raccolti nei 62 contenitori stradali e nelle 3 stazioni ecologiche collocati nel Capoluogo, oltre agli 11 punti di ristoro Camst group, Cirfood, Elior e Roadhouse distribuiti in città e in provincia. Complessivamente, in provincia sono state raccolte circa 49 tonnellate di oli di scarto, che hanno consentito di produrre quasi 54mila litri di biocarburante idrogenato. Oltre all'elemento ambientale, l'attività ha rappresentato un tassello rilevante nel solco della transizione energetica. Il biocarburante, infatti, abbatte sensibilmente le emissioni di anidride carbonica rispetto ai processi di produzione del gasolio tradizionale senza necessità di modifiche al motore o agli impianti di distribuzione, e dunque può accompagnare la progressiva elettrificazione del trasporto leggero, oltre a essere un'immediata soluzione per i segmenti non facilmente elettrificabili come, ad esempio, il trasporto pesante, marittimo e aereo.

Nel segno della circolarità, una parte del biocarburante prodotto a Porto Marghera, ritorna a Hera, che vi alimenta una parte della flotta dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti urbani. Complessivamente, il biocarburante derivante dall'iniziativa ha consentito di evitare l'emissione nel 2022 di circa 4.900 tonnellate di CO2. Dal punto di vista ambientale, l'equivalente dell'anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 58mila alberi.

"Il progetto di recupero e trasformazione degli oli esausti, si inserisce pienamente nel più ampio, ambizioso, contributo che il Gruppo Hera sta dando alla transizione energetica e alla decarbonizzazione del Paese", ha spiegato Franco Fogacci, direttore centrale Servizi ambientali e flotte Hera, aggiundo che "si tratta di un impegno, ben articolato nel Piano industriale al 2026, che prevede investimenti per oltre 4,1 miliardi, finanziati anche dal Pnrr, su sviluppo dell'economia circolare, promozione delle fonti rinnovabili, tutela del patrimonio idrico e resilienza delle reti".

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