rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Letteratura / Centro Storico / Piazza Trento - Trieste

I campi di provincia, la foto di Mazza, la moglie in attesa e i cori da 'grez': Mattioli racconta il suo calcio

Aneddoti, applausi ed un pizzico di emozione alla presentazione del libro 'Dal sogno alla realtà'

Si scrive Mattioli, Semplici, Vagnati e si legge nostalgia a grappoli. La storia della Spal - anche se il presidente, per tutti lo rimarrà sempre, senza ‘ex’ che tenga, dice che quella appartiene a Mazza e Massei – è lì. Pronta ad essere raccontata da una prospettiva diversa. E ancora più a fondo.

Ad apparecchiare la tavola imbandita di aneddoti è un’occasione speciale: il Teatro Nuovo, vestito a festa (anche con uno striscione della Curva Ovest) per la presentazione del libro ‘Dal sogno alla realtà’, scritto a quattro mani da quell’uomo che ha portato la Giacomense prima e i biancazzurri poi su vette semplicemente impensabili e dal giornalista Enrico Menegatti.

Il Nuovo è un teatro, ma per un pomeriggio – quello tardo di martedì 3 ottobre – assume le sembianze di stadio, dove gli ultras cantano ‘A sen di grez e di ald****’ e dove il resto del pubblico si scioglie in fragorosi applausi ad ogni narrazione, quasi fosse una cavalcata di Lazzari o un’incornata di Floccari dei tempi d’oro.

Lo striscione della Curva Ovest

Quei tempi, però, tornano tutti alla memoria durante le due ore di chiacchiere, con ospiti che si susseguono sul palco (dagli ex grigiorossi a qualche amministratore, fino a Leonardo Semplici e Davide Vagnati). Lo spettacolo è lì: nelle parole, a tratti rotte dall’emozione, che escono dalla bocca di Mattioli, si incanalano nel microfono e toccano il cuore dei presenti.

Walter, per tutti è Walter, spiega il motivo di quel coro da ‘grez’ e narra delle gesta. Quelle dei suoi giocatori, dai tempi remoti di Masi San Giacomo (mentre scorrono le immagini sullo sfondo) fino a quelle – per certi versi ben più eroiche – della moglie. Compagna di mille avventure. Lei, che canta a squarciagola l’inno di Venditti prima di un Roma-Spal, per il troppo amore verso il cantante capitolino, rischiando l’incidente diplomatico in diretta televisiva.

Lei chiusa quattro ore in una stanza con soli libri di calcio (e non le garba molto quel gioco) ad aspettare che il marito finisca una riunione di Lega. Lei che, però, ha contribuito enormemente alla raccolta di tutte le fotografie e le informazioni contenute nelle oltre 300 pagine: “E’ merito suo se questa storia ora è nero su bianco” precisa ancora, cercandola tra il pubblico.

Un momento della presentazione

E su quei fogli c’è tutta la vita di Mattioli. Dagli anni della Giacomense, delle prime vittorie ma anche di qualche sconfitta, fino al derby insperato contro la ‘sua’ Spal. Fino al passaggio in biancazzurro, al rapporto con i tifosi e alla scelta di Semplici. Il tutto sempre affianco ai Colombarini: “Quando mi hanno detto che volevano me come presidente sono corso a casa e…”.

La descrizione è rotta dal pianto. L’emozione si scioglie anche per chi ha già toccato il cielo con un dito. Anzi, se l’è andato a prendere, gradino dopo gradino, campionato dopo campionato. E’ ancora una volta il pubblico, con l’applauso, proprio come avveniva allo stadio, a ridargli coraggio. “Sono corso a casa e l’ho detto alla mia famiglia. Ero contentissimo”.

Ed è proprio questo concetto, quello di famiglia, che emerge dal libro. “E’ così che abbiamo costruito tutte le nostre vittorie, prosegue. Insieme, come una famiglia”. Tra un ospite e l’altro, un aneddoto e una pagina letta, c’è spazio per citare molti dei suoi ragazzi. Per spiegare – ma il volume lo fa meglio – il senso di alcuni numeri particolari, della fotografia di Mazza appesa nell’ufficio di via Copparo, del lavoro, della passione, del coraggio di un uomo venuto dal nulla e diventato il simbolo della possibilità di farcela.

Semplici e Vagnati

“E’ stato un doppio lavoro – aggiunge Menegatti -: storico e sociale”. Dentro ci sono le immagini di tutte le squadre dei 33 anni di presidenza di Walter, ma c’è anche il senso della vita di un piccolo paese. Che poi diventa il senso di vita di una cittadina, sempre piccola agli occhi dei giganti del pallone ma capace di rimanere impressa anche nei cuori di chi vive lontano dal Castello.

Semplici ne è un esempio. Toscano, arrivato quasi per caso (“Due anni prima – confessa – Vagnati mi voleva alla Giacomense. E’ stato un bene gli abbia detto di no”) e divenuto il ‘condottiero’. Ancora acclamato, ancora amato. Ma di esempi ce ne sono tanti. Perché la Spal è un pezzo di storia del calcio italiano. E, checché ne dica Mattioli, anche per merito suo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I campi di provincia, la foto di Mazza, la moglie in attesa e i cori da 'grez': Mattioli racconta il suo calcio

FerraraToday è in caricamento