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Lavoro giovanile, Pd: "I Neet salgono al 17,7% contro il dato medio regionale del 12,2%"

Le referenti della Segreteria dell'Unione comunale del Partito Democratico si sono soffermate sul tema

"Che cos'ha fatto questa Amministrazione per il lavoro giovanile?". A domandarlo sono Sara Manservigi, Cora Talmelli e Giada Zerbini, ripettivamente referente Lavoro, Sviluppo, e Politiche giovanili della Segreteria dell'Unione comunale del Partito Democratico di Ferrara. Le tre espontenti Dem hanno sottolinato che "l'ultimo rapporto sul 'Benessere equo e sostenibile' riconferma con forza quanto già emerso dai dati Ires, Anci, Upi e Istat e cioè che Ferrara è l'unica città in regione che non cresce. Questo quadro innesca una preoccupante situazione di fragilità dell'occupazione ferrarese che colpisce soprattutto donne e giovani. I Neet (giovani tra 15-29 anni che non studiano e non lavorano) salgono al 17,7% contro il dato medio regionale del 12,2%, la disoccupazione giovanile al 17% contro l'8,9% in regione, esiste un divario salariale notevole, oltre a un importante calo demografico che si attesta al -3%". 

Manservigi, Talmelli e Zerbini hanno evidenziato che "la Giunta Fabbri non ha saputo cogliere positivamente le opportunità derivanti dai programmi regionali Garanzia Giovani e Gol, come ad esempio il finanziamento dei tirocini formativi a beneficio delle aziende ospitanti. Inoltre, persiste il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, problematica che a Ferrara riguarda un'impresa su due. Infatti, le imprese dicono che il lavoro c'è, anzi è aumentato, ma spesso bisogna far fronte al ricambio generazionale negli organici e non trovano candidati qualificati o disponibili ai posti vacanti. E' pur vero tuttavia che i sindacati denunciano da tempo una condizione reale di disoccupazione giovanile unita a vaste aree di lavoro nero nel turismo, edilizia, agricoltura e ristorazione".

Le referenti del Pd hanno ricordato che "le organizzazioni datoriali e la Camera di commercio ci dicono che le figure 'introvabili' sono in ambito impiantistico, nella produzione meccanica e nei servizi. Oltre a questo, esistono carenze in materia di competenze digitali che, insieme alle nuove sfide sull'intelligenza artificiale, richiedono agli enti di formazione professionale di rispondere ai fabbisogni di personale nelle aziende. In questo il Governo locale è chiamato a potenziare la rete attiva sul territorio, pubblica e privata, aumentando gli sportelli informativi per i giovani e facendo un'opera divulgativa direttamente nelle scuole".

Le componenti della Segreteria dell'Unione comunale del Pd hanno sottolineato che "lo spopolamento dei giovani da Ferrara è un fenomeno massiccio che interessa ancora di più le frazioni, bisogna perciò garantire la presenza di scuole e microimprese di prossimità che possano rendere autosufficienti quelle aree, abitate per lo più da anziani e in via di desertificazione. Nelle politiche di sviluppo economico per Ferrara riteniamo che servirà grande autorevolezza per insistere sulle opere di collegamento stradale e ferroviario verso Bologna e il porto a Ravenna, nonché un'accelerazione sul progetto Zona logistica semplificata".

Per Manservigi, Talmelli e Zerbini "occorre infine investire per la risoluzione del problema abitativo, riqualificando edifici già esistenti (di proprietà del Comune) e di nuovi studentati, condizioni basilari per cui i giovani scelgano Ferrara. Abbiamo più volte ribadito che occorre intercettare le risorse del Pnrr per creare nuove progettualità e non per lacune di tipo ordinario. Il solo rifacimento degli asfalti non ci porterà a un'economia sana nel 2070! Dov'è la garanzia del diritto allo studio e agli alloggi per diventare cittadini partecipi della città e consentire di formare una famiglia?".

Da qui alla conclusione che "una città incapace di dare opportunità e fornire un progetto a lungo termine significa che si sta giocando il futuro delle nuove generazioni, oltre alla stabilità di quelle presenti. Questa città si conferma impreparata e non attrattiva per i giovani. Alla luce di questi dati, che necessariamente coinvolgono la nostra città, come Segreteria dell'Unione comunale riteniamo che non sia stato fatto abbastanza per le politiche giovanili e che i giovani paiono essere i grandi dimenticati dalla politica ferrarese".
 

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