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Lunedì, 29 Aprile 2024
Musica

'Ferrara Musica a Casa Romei', i virtuosismi del Quintetto della Filarmonica Arturo Toscanini

L'appuntamento è organizzato in collaborazione con la Direzione regionale dei Musei dell'Emilia-Romagna

Continua la terza edizione di 'Ferrara Musica a Casa Romei'. Lunedì alle 21 sarà la volta del secondo dei tre concerti organizzati nella residenza signorile situata in via Savonarola 30. Protagonista della serata, promossa in collaborazione con la Direzione Regionale dei Musei dell'Emilia-Romagna e con la Fondazione Toscanini, sarà il Quintetto della Filarmonica Arturo Toscanini, impegnato in un programma che vuole portare l'attenzione sulla cameristica italiana di fine Ottocento e in particolare su due personalità coeve del grande direttore italiano come Giovanni Bottesini e Franco Faccio. A seguire, l'attore Claudio Pellerito leggerà al pubblico alcuni testi di Arrigo Boito.

Bottesini, Faccio e Boito, tutti di formazione milanese e designati su suggerimento di Verdi, furono i primi direttori del Conservatorio di Parma: tre nomi di prima grandezza, figure affascinanti. Innanzitutto, Bottesini, ovvero il 'Paganini del contrabbasso', camerista e direttore d'orchestra, organizzatore di stagioni sinfoniche e liriche internazionali ma anche illustre didatta: morì sei mesi dopo aver assunto l'incarico nel 1889. A succedergli fu Franco Faccio, ai tempi la più celebre e talentuosa bacchetta d'Italia, ma per l'acuirsi di disturbi psichici, non riuscì a svolgere il suo ruolo, quindi Boito venne nominato direttore onorario fino alla morte di Faccio, avvenuta nel 1891. Boito fu anche librettista di Ero e Leandro, una delle opere di Giovanni Bottesini di maggior successo all'epoca, e scrisse anche un Amleto per il compagno di studi Franco Faccio, poi divenuto suo direttore d'orchestra di riferimento.

Tornando alle due rarità in programma, ad aprire la serata sarà il Quartetto in sol maggiore per due violini, viola e violoncello di Faccio che con quest'opera di artigianato si aggiudicò nel 1864 il secondo premio assegnato dal Concorso della Società del Quartetto di Milano, di cui sarebbe poi diventato uno dei primi direttori. Curioso il motto scelto per metterla in busta e preservarne l'anonimato: "Ognuno è matto a modo suo". A seguire verrà eseguito il Gran Quintetto in do minore di Bottesini, che si caratterizza come opera di rarissimo ascolto, colossale, ricca di slanci romantici e di virtuosismo strumentale, soprattutto per il primo violino; il musicista di Crema vi fece confluire tutta la sua perizia compositiva, trovando molti momenti di autentica grazia autoriale e creando nei fatti quasi un concerto per violino e archi. Il Gran Quintetto fu composto a Napoli nella primavera del 1858, dedicato a Saverio Mercadante e venne eseguito per la prima volta a Venezia dallo stesso Bottesini assieme al violinista e compositore Antonio Bazzini, il tutto in presenza di Niccolò Paganini, il quale lo apprezzò pubblicamente.

Completerà la serata la lettura di uno scritto polemico di stupefacente attualità, firmato da Arrigo Boito, grande amico di Faccio. Lettera in quattro paragrafi, apparsa su 'Il Pungolo' il 21 maggio 1868 e rivolto al ministro Emilio Broglio, in cui il compositore invita Rossini ad assumere la presidenza di una società per risollevare lo stato della musica in Italia e a gestire i Conservatori. Con particolare ironia, Boito commenta la dichiarazione d'ignoranza in materia musicale da parte del ministro e nel contempo l'affermazione che, nei quarant'anni precedenti, non c'erano state in Italia opere di valore. I biglietti per il concerto sono acquistabili alla biglietteria del Teatro Comunale e direttamente a Casa Romei la sera dell'evento, a partire dalle 20.15. I biglietti a tariffa intera sono in vendita anche online.

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